Il tribunale del Riesame di Torino si è riservato la decisione in merito alla richiesta dei domiciliari ribadita dalla procura di Aosta, dopo il 'no' del gip, per Ezio Colliard, amministratore unico della Vico srl di Hone, e l'architetto Valerio Cappelletti. L'udienza, prevista inizialmente il 6 luglio e poi spostata a stamane, è durata poco più di un'ora.
Tornati in libertà il 22 maggio, i due erano stati arrestati tre giorni prima - secondo gli inquirenti in flagranza di reato - per un caso di presunta corruzione riguardante il rilascio dei titoli per la realizzazione di The Stone, condominio alto 30 metri previsto a Cervinia nell'area dell'ex hotel Fosson. Il progetto aveva ricevuto il parere favorevole della commissione edilizia comunale di Valtournenche, di cui Cappelletti faceva parte come membro esperto. Per il gip di Aosta "il quadro indiziario, seppur consistente, non risulta connotato da gravità tale da giustificare l'adozione della misura cautelare". Il giudice ha ritenuto "degne di considerazione" le argomentazioni difensive riguardo al pagamento di 330.000 euro che Colliard (difeso dagli avvocati Corrado Bellora e Andrea Giunti) avrebbe dovuto corrispondere a Cappelletti (avvocato Filippo Vaccino): non una tangente "per la spendita del suo ruolo in relazione all'approvazione del progetto" The Stone - come sostiene la procura - ma una retribuzione lecita, una commissione di successo ('success fee'), per quanto svolto in un'operazione da 23 milioni 375 mila euro riguardante la realizzazione di un complesso alberghiero nell'area camper di Cervinia. Per il gip è "scarsamente compatibile con un accordo corruttivo" anche "il mezzo di pagamento utilizzato", l'assegno circolare da 10.276 euro che i due si erano scambiati prima dell'arresto e considerato dagli inquirenti un anticipo della presunta tangente.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
