"Il parere della quinta Commissione
non è solo deludente, è una ferita profonda per una comunità che
ha già combattuto e resistito contro le ingiustizie. La comunità
queer ha già dimostrato di saper resistere, da Stonewall a ogni
altra battaglia di chi ci ha preceduto. Non ci fermeremo. La
lotta per i diritti e la dignità continua, la comunità queer sa
cosa significa resistere e continuerà a farlo". Così Arcigay
Valle d'Aosta queer Vda, dopo che il 6 marzo scorso la quinta
commissione del Consiglio Valle ha espresso parere contrario
all'unanimità in merito alla proposta di legge del gruppo Pcp
'Disposizioni contro le discriminazioni e le violenze
determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di
genere'.
Per Arcigay "è un chiaro segnale di quanto la politica,
purtroppo, strumentalizzi i diritti delle persone queer".
Secondo l'associazione "è inaccettabile che, nel 2025, ci
siano ancora istituzioni che negano l'uguale dignità e i diritti
fondamentali a una parte della cittadinanza". Inoltre "fa rabbia
constatare che alcuni membri del Partito democratico valdostano
non abbiano mostrato sensibilità verso le istanze della comunità
queer. Al contrario, molte altre regioni italiane, incluse
quelle governate da forze politiche di destra, hanno saputo
mettere da parte le ideologie per approvare leggi che tutelano
le persone discriminate. Puglia e Molise sono gli ultimi due
esempi di come si possa agire in modo responsabile e inclusivo".
Per Arcigay "l'inesistente 'teoria gender' è solo un pretesto
per giustificare l'ostilità ideologica che alimenta l'odio e la
violenza contro le persone queer. È questa ostilità che rende le
persone vulnerabili e che perpetra una cultura di
discriminazione e paura".
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