(di Fausto Gasparroni)
L'incontro non è ancora
ufficialmente annunciato, ma la sede e la data sono già, di
fatto, scritte in agenda: il "Palazzo della Pace e della
Riconciliazione" di Nur-Sultan, capitale del Kazakhstan, il
prossimo 14 settembre alle 12.00, nell'ambito del 7/o Congresso
dei Leader delle Religioni mondiali e tradizionali. E' lì che
dovrebbe aver luogo l'atteso e già rimandato incontro di papa
Francesco con il patriarca di Mosca Kirill, il secondo dopo
quello storico all'Avana del 12 febbraio 2016.
Nella preparazione del summit tra il capo della Chiesa
cattolica e quello della Chiesa ortodossa russa - momento
fondamentale nel quadro dell'attuale conflitto in Ucraina -
rientra anche l'udienza riservata oggi da papa Bergoglio al
"ministro degli Esteri" di Kirill, il metropolita Antonij di
Volokolamsk, presidente del Dipartimento delle Relazioni
ecclesiastica esterne del Patriarcato di Mosca.
E' il primo incontro di persona del Papa con un
rappresentante di Kirill da quando la Russia ha invaso
l'Ucraina. Un incontro online si era tenuto il 16 marzo, con
papa Francesco in videoconferenza dal Vaticano con il Patriarca
a Mosca. Accanto a Kirill c'era all'epoca il metropolita
Hilarion, poi allontanato agli inizi di giugno per i suoi
tentativi di differenziarsi dall'atteggiamento troppo
"aggressivo" del patriarca in favore del conflitto ucraino e
troppo appiattito sulle politiche di Vladimir Putin e del
Cremlino. Al suo posto siede ora Antonij, che da ieri è in
Vaticano dove ha incontrato anche il segretario per i Rapporti
con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher.
A parte i rapporti istituzionali ed ecumenici, al centro
della visita c'è proprio l'elaborazione dell'agenda del vertice
in Kazakhstan tra il Papa e Kirill, che avrebbero dovuto vedersi
in giugno a Gerusalemme, incontro poi rimandato per ragioni di
opportunità legate proprio alle posizioni del patriarca russo
sulla guerra in Ucraina. Il desiderio di incontrare Kirill,
però, non è mai tramontato per il Papa, che vede in questo passo
un'ulteriore occasione per lavorare sul fronte del dialogo e
della pace. E la chance offerta dal Congresso interreligioso
promosso dal presidente kazako Qasym-Jomart Tokayev è risultata
sia per Francesco che per Kirill - che ha già confermato la sua
presenza - come servita su un piatto d'argento. E alle spalle
viene lasciato persino quel "chierichetto di Putin" cesellato in
un'intervista dal Papa nei confronti di Kirill, che aveva
irritato il Patriarcato e momentaneamente raffreddato i
rapporti.
A dir poco 'neutro', comunque, il comunicato pubblicato dal
Dipartimento moscovita dopo l'udienza di oggi in Vaticano. "Il 5
agosto, su invito di papa Francesco, il presidente del
Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del
Patriarcato di Mosca, il metropolita Antonio di Volokolamsk, ha
visitato il Vaticano, dove ha incontrato il capo della Chiesa
cattolica romana nel Palazzo Apostolico", vi si legge. "Durante
la conversazione, che si è svolta in italiano, papa Francesco e
il metropolita Antonij hanno discusso numerosi temi all'ordine
del giorno delle relazioni ortodosse-cattoliche, anche nel
contesto dei processi politici in atto nel mondo - aggiunge la
nota -. Al termine del lungo incontro, gli interlocutori come
ricordo si sono scambiati dei doni".
Intanto, mentre in Vaticano si lavora a un possibile
viaggio-lampo del Pontefice a Kiev, magari già in questo mese di
agosto, proprio l'incontro con Kirill del 14 settembre a
Nur-Sultan viene visto come un modo per facilitare o aprire la
strada anche all'altra grande missione che Francesco ha in
mente: incontrare Putin a Mosca.
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