"Spesso ci sentiamo i
padroni di Dio, i conoscitori perfetti della verità, mentre
siamo solo dei pellegrini a cui è stata data la Parola, che è il
Figlio di Dio incarnato, perché ciò che ci ha dato il dono di
vivere nella gloria di Dio è solo frutto di grazia e di
quell'infusione dello Spirito Santo che ci fa, appunto,
spirituali". Lo ha detto il cardinale Claudio Gugerotti
nell'omelia della messa dei Novendiali, in suffragio per Papa
Francesco.
Gugerotti, nella messa partecipata soprattutto dai
rappresentanti delle Chiese orientali, ricorda che "in oriente,
padre e madre spirituale sono il monaco, la monaca o comunque la
guida di quanti cercano Dio", mentre in occidente vengono
definiti "direttori spirituali", una diversità linguistica "che
fa pensare".
Il cardinale ha quindi ricordato il Pontefice defunto: "Papa
Francesco ci ha insegnato a raccogliere il grido della vita
violata, ad assumerlo e presentarlo al Padre, ma anche ad
operare per alleviare concretamente il dolore che suscita questo
grido, a qualsiasi latitudine e negli infiniti modi con cui il
male ci indebolisce e ci distrugge".
Parlando della presenza nella basilica di San Pietro dei
cattolici di rito orientale, Gugerotti ha aggiunto: "Papa
Francesco, che ci ha insegnato ad amare la diversità e la
ricchezza dell'espressione di tutto ciò che è umano, oggi credo
esulti al vederci insieme per la preghiera per lui e per
l'intercessione di lui. E noi ancora una volta ci impegniamo,
mentre molti di loro sono costretti a lasciare le loro antiche
terre, che furono Terra Santa, per salvare la vita e vedere un
mondo migliore, a sensibilizzarci, come aveva voluto il nostro
Papa, per accoglierli e aiutarli nelle nostre terre a conservare
la specificità del loro apporto cristiano, che è parte
integrante del nostro essere Chiesa cattolica".
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