Continua a crescere stabilmente la
curva dei contagi in Veneto, con 2.427 casi nelle 24 ore, che
portanbo il totale a 173.371 casi da inizio pandemia. Si
registrano 29 morti, con totale a 4.403 vittime. Negli ospedali
vi sono 2.815 pazienti nei reparti ordinari (+36) e 346 (+1)
nelle terapie intensive. Gli attuali positivi sono 81.018.
Secondo il report settimanale elaborato da Azienda Zero, è
stabile oltre i 20 mila nuovi casi ogni sette giorni il
contagio, e la pressione ospedaliera aumenta, ben oltre i
livelli della prima ondata, anche con un andamento dei ricoveri
discendente. Dal 30 novembre al 6 dicembre il numero complessivo
dei positivi è stato di 22.412, in salita rispetto ai 20.423
della settimana precedente. Diminuisce il numero dei guariti,
10.209 rispetto a 13.548, quello delle vittime, 465 rispetto a
484, e anche quello dei ricoveri, 1.225 rispetto a 1.389.
Aumenta la percentuale di positivi su numero di tamponi, al
34,8% rispetto al 33,2% di sette giorni prima; diminuisce
leggermente il numero di tamponi effettuati, 103.695 rispetto a
104.606.
I ricoverati nei reparti non critici vanno oltre il picco di
1.718 riscontratto nella prima ondata, il primo aprile. Le
terapie intensive sono sui livelli della prima ondata (356 il 31
marzo).
Per il presidente regionale Luca Zaia "il numero assoluto di
positivi non vuol dire niente. Quel che conta è la percentuale
sul totale dei tamponi. Vorremo capire ufficialmente, e ne ho
parlato anche con il professor Brusaferro, se i dati sono
omogenei a livello nazionale. Se si prende il dato assoluto dei
positivi devi spiegare che non è confrontabile con altre
regioni; alcune fanno solo tamponi molecolari, altre un po' di
rapidi, alcune caricano un dato, altre hanno fatto scelte di
testare fasce popolazione e non altre. Non è - ha ribadito - un
dato omogeneo".
Per Zaia "quando leggo titoli che dicono che il Veneto è la
regione con con più positivi non è vero. Il Veneto trova più
positivi sì, ma perché li andiamo a cercare. Non è un'isola
felice, ma i positivi li andiamo a cercare e li troviamo. A
marzo si diceva che c'era il problema di trovare i tamponi, ora
c'è il problema di non 'caricarli' tutti. È una battaglia che
facciamo noi, ma la virtuosità non deve essere punita", ha
concluso.
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