/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Larrain, Pinochet vampiro perché la storia non si ripeta

Larrain, Pinochet vampiro perché la storia non si ripeta

Il regista cileno porta in gara al Lido la dark comedy El Conde

VENEZIA, 31 agosto 2023, 17:17

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Ci voleva la fantasia di Pablo Larrain (Tony Manero, Jackie) per immaginare un Augusto Pinochet diventato un vampiro stanco che, dopo 250 anni di vita, vuole solo morire. Lui sarebbe anche pronto a farlo, ma ha una sola paura: accetta pure che lo chiamino assassino, ma non sopporta che gli dicano ladro. La moglie (Gloria Münchmeyer), poi, ha intrecciato una relazione con il suo losco maggiordomo (Alfredo Castro) anche lui vampiro. Figli e figlie, infine, aspettano solo la sua eredità e sono così più vampiri dei vampiri.
    Questo, in estrema sintesi, El Conde di Pablo Larraín, film in bianco e nero in corsa a Venezia e incentrato sulla figura di Augusto Pinochet (Jaime Vadell), il generale cileno a capo del paese dal 1973 al 1990, nonché protagonista di una delle più atroci dittature del XX secolo che ha prodotto migliaia di vittime tra i civili.
    "L'idea del film (che sarà distribuito da Netflix dal 15 settembre) - spiega il regista - non è certo originale e si basa sul più pericoloso dei concetti, ovvero che una figura come quella di Pinochet possa essere eterna e che il male possa alla fine sopravvivere. Credo che oggi sia giusto dire questo in un momento in cui la storia sembra ripetersi". Difficile invece "prevedere - aggiunge - come sarà accolto in Cile. Probabilmente c'è chi lo odierà e chi lo amerà".
    L'idea iniziale, sottolinea Larrain, "era quella di realizzare un film su Pinochet come vampiro e avevamo pensato di fare una serie tv, ma poi ci siamo detti: perché non facciamo un film? Comunque non avevamo mai considerato di sviluppare questi progetto in occasione dei cinquant'anni dal golpe. Non era previsto. È stato solo un caso".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza