Una donna complessa, sempre sul filo
di emozioni forti, spesso incontrollabili, che non riesce, non
può e non vuole entrare in nessuna casella, in una società nella
quale le è costantemente richiesto rispondere a precisi canoni.
È Carmen, la protagonista, interpretata da una strepitosa Elena
Gigliotti, in L'invenzione della neve, il film di Vittorio
Moroni, con Alessandro Averone, Anna Ferruzzo, Anna Bellato,
Eleonora De Luca e Carola Stagnaro, al debutto nelle Giornate
degli Autori (Notti Veneziane) alla Mostra internazionale del
Cinema di Venezia, per poi arrivare in sala dal 14 settembre
distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol
Biografilm Collection.
Il regista e cosceneggiatore, abituato ad esplorare in
direzioni diverse gli spazi del cinema di finzione e del
documentario, ha concentrato le riprese in 18 giorni nei quali,
sulla base di una solida sceneggiatura, ha realizzato le sei
scene principali di questo film con piani sequenza senza
interruzioni, tra i 20 e i 35 minuti, accogliendo sorprese e
scoperte nate all'interno dei take. "Ci ho messo dieci anni a
raccontare la storia in questa maniera - spiega all'ANSA Moroni
- Volevo ci fosse una struttura molto forte dal punto di vista
narrativo all'interno della quale succedessero delle cose vere".
La storia (arricchita dalle animazioni di Gianluigi
Toccafondo) ruota intorno alle lotte quotidiane di Carmen, donna
precaria in tutto che ama fin troppo intensamente. Non accetta
la rottura con quello che considera l'uomo della sua vita,
Massimo (Averone), ugualmente irrisolto, e ancora meno si
rassegna al rischio di perdere la custodia della figlia Giada,
di 5 anni, affidata al padre.
"È un ritratto nato da una donna che ho realmente conosciuto,
per cui ho provato un'affettività ed empatia enormi, nonostante
i miei valori morali entrassero in contrasto spesso con i suoi -
aggiunge il regista -. Ho cercato poi tante donne, a partire da
Elena Gigliotti, che mi potessero aiutare a rispettare quella
complessità senza dare lezioncine agli spettatori, ma portandoli
in un viaggio nei chiaroscuri della vita".
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