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Bain, in Italia ritorno all'auto privata ma meglio usata

Bain, in Italia ritorno all'auto privata ma meglio usata

Indagine con Aniasa, elettriche meno del 5%

MILANO, 07 maggio 2025, 16:57

Redazione ANSA

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In Italia nessuno rinuncerebbe all'auto ma questo non si traduce in un aumento delle vendite di nuove vetture, piuttosto in una crescita dell'usato. L'indagine annuale Aniasa-Bain & Company sulle abitudini di mobilità evidenzia un deciso ritorno all'uso dell'auto privata come mezzo principale per gli spostamenti.
    Il prezzo resta il fattore discriminante, tanto da rappresentare il primo motivo (35%) per l'acquisto di modelli cinesi o asiatici. Nel primo trimestre del 2025 le ibride raggiungono il 50% del mercato, mentre le BEV (Battery Electric Vehicle) restano ferme al 5%, soprattutto tra i privati e nel Mezzogiorno, con una penetrazione reale sotto il 5 per cento.
    L'auto elettrica mostra timidi segnali di ripresa, ma il trend positivo riguarda solo le compatte, mentre le vetture di fascia alta restano stagnanti. La sostituzione del Diesel, ormai quasi scomparso, non ha prodotto benefici sulle emissioni medie di CO₂, che rimangono oltre i 115 g/km, superiori anche ai livelli del 2015. A livello europeo, la diffusione delle BEV resta piatta da oltre tre anni, nonostante l'incremento della rete di ricarica. Il mercato risponde alla pressione normativa non con l'elettrico, ma con le ibride, segno di una transizione ancora fragile e guidata più dall'offerta che da una domanda realmente convinta.
    "L'industria automobilistica europea si trova dunque, come evidenziato dallo studio, di fronte a un bivio. La combinazione tra vincoli normativi stringenti (soprattutto sulla transizione elettrica), domanda stagnante e instabilità geopolitica impone un profondo ripensamento. La frammentazione dell'offerta, la bassa saturazione degli impianti e l'assenza di una visione unitaria minacciano la competitività del continente nel medio periodo" commenta il presidente Aniasa Alberto Viano a margine della presentazione. "Solo chi saprà ripensare la propria presenza geografica, rivedere la catena del valore e investire in flessibilità potrà restare competitivo nel medio-lungo termine. L'Europa, in particolare, deve ridefinire con decisione e coraggio il proprio ruolo industriale" conclude Gianluca Di Loreto, Partner e responsabile italiano automotive di Bain & Company.
   

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