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Radicali in sciopero della fame contro il decreto sicurezza

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Radicali in sciopero della fame contro il decreto sicurezza

'Arretramento grave sul piano dei diritti civili e umani'

CAGLIARI, 10 maggio 2025, 17:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sciopero della fame a oltranza di alcuni esponenti del partito Radicale contro il decreto sicurezza del Governo. Le ultime adesioni alla protesta estrema - dal 23 aprile scorso si astiene dal cibo Rita Bernardini -, arrivano dalla Sardegna con Laura Di Napoli, coordinatrice dell'associazione Tonino Pascali, e dal Piemonte con Chiara Squarcione, membro della Giunta dell'associazione Adelaide Aglietta di Torino.
    L'obiettivo dei Radicali a sostegno dell'appello di Nessuno tocchi Caino rivolto ai parlamentari, è quello ottenere la riduzione di un anno di pena per tutti i detenuti e l'eliminazione dal decreto sicurezza "di tutte le parti ritenute incostituzionali, in particolare il nuovo reato di resistenza passiva nelle carceri e nei Cpr e la nuova normativa sulle detenute madri".
    "Serve un atto di giustizia e responsabilità politica: un indulto è oggi necessario per ridurre la pressione intollerabile che grava sul sistema penitenziario italiano - spiega Laura Di Napoli -. Non si tratta solo di dare respiro alle carceri, ma di riaffermare il principio costituzionale del rispetto della dignità umana".
    Per Chiara Squarcione, "il decreto sicurezza è il frutto di una mentalità securitaria e criminalizzante che mina i principi fondamentali dello Stato di diritto. Il provvedimento, in più parti incostituzionale, colpisce categorie fragili come i detenuti e le madri ristrette, e introduce strumenti repressivi che rappresentano un arretramento grave sul piano dei diritti civili e umani".
   

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