È stato dato ufficialmente alle 17
dal Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi in
diretta con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Roma e
con il Nikhef National Institute for Subatomic Physics ad
Amsterdam la notizia della scoperta, fatta dal telescopio
sottomarino KM3NeT, situato negli abissi del Mar Mediterraneo,
che ha misurato il segnale prodotto da un neutrino cosmico con
un'energia record di circa 220 PeV, ovvero 220 milioni di
miliardi di elettronvolt. Un progetto di altissimo valore
scientifico, i risultati sono pubblicati su Nature, che vede
anche il contributo di Genova, con le ricercatrici e i
ricercatori dell'Università e della sezione dell'Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare, una quarantina quelli coinvolti.
All'interno della collaborazione internazionale di KM3NeT,
infatti, i ricercatori genovesi ricoprono ruoli di
responsabilità e coordinamento, occupandosi anche di molteplici
analisi su potenziali sorgenti astrofisiche di neutrini e sui
raggi cosmici.
Inoltre la sezione Infn di Genova ospita uno dei laboratori
dove le unità di rilevamento vengono assemblate e calibrate
prima della loro installazione in mare. "Il risultato di questa
scoperta scientifica è stato ottenuto da una collaborazione
internazionale, costituita da ricercatrici e ricercatori di 21
paesi e europei - spiega Mauro Taiuti, ordinario di chimica
nucleare e direttore di Infn Genova - dove Genova contribuisce
tramite l'università, con il dipartimento di fisica e la sezione
di Genova dell'Infm dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Il nostro contributo è stato soprattutto nella fase costruttiva
e progettuale del telescopio e ancora oggi abbiamo in funzione
presso i nostri laboratori una catena di montaggio delle unità
di rilevazione che verranno progressivamente installate in fondo
al mare. Stiamo inoltre contribuendo all'analisi dei dati
sperimentali che ci permettono di ricostruire il passaggio e
l'arrivo dei neutrini che sono che sono gli oggetti del nostro
studio".
Una scoperta che ha aperto una nuova pagina nell'astronomia,
aggiunge Taiuti: "Perché abbiamo dimostrato che dal cosmo
arrivano particelle che sono dotate di un'energia estremamente
elevata e spiegare perché ci siano particelle singole che
viaggiano con questa energia non è banale. Ci sono meccanismi di
fisica, oggetti del nostro universo, in grado di emettere
energia in grandi quantità".
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