Concludere o quanto meno iniziare
la requisitoria dei pm e dunque avere le richieste di condanna
entro l'estate. È l'obiettivo indicato dal collegio dei giudici
nel processo a Genova per il crollo del ponte Morandi (14 agosto
2018, 43 vittime). Così l'auspicio è che la sentenza arrivi tra
la fine del 2025 e l'inizio del 2026.
La richiesta del presidente del collegio Paolo Lepri ha però
sollevato perplessità soprattutto tra i difensori. "Se il pm
chiede uno stop per studiare le carte - hanno spiegato alcuni
difensori dei 58 imputati - allora anche noi vogliamo questo
tempo e non vogliamo che coincida con la pausa estiva".
Il presidente ha risposto che anche loro avrebbero avuto
"tutto il tempo oltre la pausa estiva, così potrete andare tutti
ai Caraibi quest'estate". Bisogna ricordare che a inizio 2026
alcuni reati colposi inizieranno a prescriversi.
Intanto oggi non è finito il controesame dei periti Massimo
Losa, Renzo Valentini e Giampaolo Rosati che da ieri illustrano
le conclusioni del supplemento di perizia chiesto dal collegio.
Nel nuovo documento, gli esperti hanno sottolineato come
servissero esami invasivi per scoprire i problemi della pila 9 e
quindi intervenire. Un tipo di controllo, a detta dei periti,
"doveroso visto quanto era emerso nei controlli alle altre due
pile, sulle quali si era intervenuti". Lunedì continueranno le
difese.
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