Il tribunale di Brescia ha
condannato a un anno e 3 mesi mesi di reclusione l'ex componente
del Csm Piercamillo Davigo accusato di rivelazione del segreto
d'ufficio in merito ai verbali di Piero Amara su una presunta
Loggia Ungheria. Verbali che in pieno lockdown il pm milanese
Paolo Storari gli aveva consegnato per autotutelarsi, a suo
dire, di un freno messo alle indagini dai vertici del suo
ufficio. La sentenza è stata letta dal presidente della prima
sezione penale Roberto Spanò. In aula era presente anche il
procuratore capo di Brescia Francesco Prete. Assente, invece,
Davigo.
I giudici, nel condannare Davigo, gli hanno riconosciuto le
attenuanti generiche e concesso la sospensione condizionale
della pena e la non menzione nel casellario giudiziario.
"Davigo? L'ho sentito e mi ha detto 'faremo appello'. E'
evidente". Così l'avvocato Francesco Borasi, difensore di
Davigo, dopo la condanna. "E' stato fatto un errore in fatto e
in diritto. Faremo appello. La serenità è totale e faremo
appello. Il dibattimento aveva dimostrato cose completamente
diverso" ha concluso il legale.
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