"Non abbiamo in alcun modo
delocalizzato la produzione né venduto il marchio Fabriano a
un'azienda tedesca, e la carta per fotocopie Copy1 e Copy2 non
verrà prodotta da Fedrigoni in Germania. A inizio febbraio
abbiamo sottoscritto un accordo quinquennale con un distributore
internazionale, Jacob Jürgensen, che consente l'utilizzo del
marchio per distribuire in Europa circa 30mila tonnellate di
carta per ufficio, un quinto rispetto alle 140mila tonnellate
che venivano prodotte nello stabilimento di Fabriano fino allo
scorso dicembre". Inizia così la nota del Gruppo Fedrigoni che
ha ritenuto necessario un chiarimento a seguito del clamore
suscitato a Fabriano (Ancona) dall'accordo di licenza con il
gruppo tedesco; un accordo relativo alla commercializzazione
delle carte per fotocopie dello storico marchio Fabriano che
fino a fine 2024 veniva prodotto in città attraverso la Giano
srl, attualmente chiusa.
Fedrigoni ribadisce che l'operazione è nata con la "finalità
di garantire continuità di fornitura ai clienti Fedrigoni che
acquistano da noi i diversi range di carte per il disegno
artistico e carte di sicurezza e che stanno assistendo con
preoccupazione al forte calo di produzione di carta per
fotocopie in tutto il mondo". Per evitare fraintendimenti "sulla
confezione delle risme di carta sarà chiaramente specificato che
il prodotto è distribuito da Jacob Jürgensen attraverso la
controllata Paperfast".
Quindi, afferma l'azienda, non un'operazione "finanziaria o
speculativa", né tantomeno "una delocalizzazione della
produzione", bensì "volontà di supportare i clienti". Fedrigoni
sottolinea che sta tenendo fede a tutti gli impegni presi con il
ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Regione Marche e
le organizzazioni sindacali. "A metà marzo, delle 173 persone
inizialmente coinvolte nella chiusura della società Giano (carta
da ufficio) - informa - ne sono rimaste in cassa integrazione
straordinaria una trentina e si sta lavorando per ridurle
ulteriormente". Inoltre, il Gruppo ha un piano di investimenti
per sostenere la crescita nel quadriennio 2025-2028 di oltre 300
milioni di euro a livello globale, di cui circa 100 milioni in
Italia: "una grossa quota sarà destinata agli stabilimenti
marchigiani che vogliamo rendere sempre più competitivi,
sviluppare il portafoglio di prodotti (inclusi quelli più
iconici a marchio Fabriano) e accelerare il percorso di
transizione energetica e decarbonizzazione degli impianti".
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