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In evidenza
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In collaborazione con Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
L'Università di Urbino ha conferito
il Sigillo di Ateneo al professor Massimo Massetti, direttore
del dipartimento di scienze cardiovascolari della fondazione
Policlinico Agostino Gemelli IRCCS e presidente della fondazione
"Dignitas Curae.
A leggere le motivazioni del riconoscimento il rettore, Giorgio
Calcagnini, che ha ricordato Resuscitation, progetto che "ha
consentito di dare speranza ai pazienti refrattari ai
trattamenti convenzionali". Il rettore ha poi menzionato il
Manifesto per una Sanità del Futuro "che si propone di cambiare
paradigma di cura, coniugando umanità ed efficienza in un
ambiente sostenibile. Un progetto - ha proseguito ricordando
anche gli oltre 400 articoli scientifici pubblicati - che ha
avuto il convinto sostegno di papa Francesco e del presidente
della Repubblica Sergio Mattarella".
Dopo la consegna del Sigillo, il professor Massetti ha tenuto la
sua lectio magistralis, dal titolo Dignitas curae. Manifesto per
la medicina del futuro "strumento di comunicazione e
aggregazione di volontà sui principi e valori della cura nel
rispetto della dignità umana, ancor prima di quella della
persona fragilizzata e resa vulnerabile dalla malattia".
La definizione del "nuovo paradigma" è stata preceduta da una
valutazione del contesto attuale, caratterizzato da
frammentazione e fortemente influenzato dalla tecnologia
digitale. Quando un cittadino scopre di essere malato - ha fatto
osservare il professor Massetti - inizia un percorso di cura che
"spesso si rivela un'esperienza ad ostacoli". E' possibile
migliorare questa sanità? La risposta, contenuta nella lectio è
affermativa, ma per farlo "è necessario ripartire proprio dalla
logica del paradigma di cura e orientare l'organizzazione dei
servizi sanitari sul malato e il suo problema di salute [...]
Nel nuovo paradigma - ha spiegato il cardiochirurgo - tutti, a
partire dai medici di medicina generale, gli specialisti, gli
infermieri e l'insieme del personale sanitario collaborano
mutuando luoghi e tecnologie per la cura dei malati ispirandosi
a una visione olistica. Al Policlinico Gemelli - ha aggiunto -
stiamo adottando questo nuovo modello" dove i pazienti "vengono
curati con terapie senza essere trasferiti da un reparto a un
altro e tutto il personale collabora sui bisogni del paziente. I
risultati hanno dimostrato una migliore qualità delle cure
riducendo il tasso di mortalità e di complicanze, una riduzione
delle degenze e degli esami inappropriati con risparmio finale
dei costi".
Le conclusioni della lectio sono state affidate a una frase,
"scolpita più di 4 secoli fa nel portale d'ingresso del più
antico ospedale d'Europa, l'Hotel Dieu di Parigi: Se sei malato
vieni che ti guariremo; se non ti guariremo, ti cureremo; e se
non potremo curarti allora ti consoleremo…".
In collaborazione con Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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