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Italia e 3 Stati, tutelare settore creativo nella sfida con l'IA

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Italia e 3 Stati, tutelare settore creativo nella sfida con l'IA

"Serve azione coordinata su copyright". Sostegno da 11 Paesi

BRUXELLES, 14 maggio 2025, 16:07

Redazione ANSA

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Il ministro della Cultura Alessandro Giuli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Italia, Francia e Ungheria hanno aderito all'iniziativa del Portogallo per tutelare il settore creativo e culturale dalle sfide poste dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale per scopi generali (Gpai), sollevando il tema durante la riunione dei ministri della Cultura dei 27 tenutosi a Bruxelles. In particolare, i promotori dell'iniziativa hanno chiesto un'azione coordinata attorno a quattro priorità: la supervisione degli usi dell'IA, la tutela di creatori e di titolari dei diritti, la trasparenza sui dati impiegati per l'addestramento dei modelli Gpai, l'allineamento dello sviluppo dell'IA ai diritti e ai valori europei. Durante il dibattito pubblico, Germania, Spagna, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia, Grecia, Cipro, Slovenia e Croazia hanno espresso il loro generale sostegno all'iniziativa.
    "L'intelligenza artificiale rappresenta un passo avanti, ma deve essere controllata affinché non si sviluppi a scapito dei settori culturali e creativi" ha dichiarato la ministra della Cultura francese Rachida Dati. "L'Europa - ha aggiunto - deve essere unita per garantire la piena e completa applicazione del diritto d'autore e dei diritti connessi". Sulla stessa lunghezza d'onda il ministro della Cultura Alessandro Giuli che ha sottolineato l'importanza della "trasparenza sull'uso dei contenuti" da parte dei sistemi di IA e di "strumenti efficaci per la protezione dei diritti degli autori e dei creatori le cui opere vengono utilizzate per allenare i dispositivi".
    Il copyright è una delle questioni più spinose che dovranno essere dettagliate nel codice di buone pratiche sulla Gpai in corso di stesura. Giuli ha auspicato che il codice rifletta "i principi e le norme dell'Unione, in particolare in materia di copyright, evitando soglie di tutele troppo basse che non offrono garanzie effettive per gli autori e i creatori".
    L'Italia, ha ricordato, è tra le prime "ad aver introdotto tutele specifiche, ad esempio nelle norme nazionali che disciplinano il sostegno pubblico al settore del cinema e all'audiovisivo in generale".

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