Il caso dello stabilimento Diageo
di Santa Vittoria d'Alba (Cuneo), di cui la proprietà britannica
ha annunciato la chiusura, il 18 marzo sarà portato a Roma con
un doppio appuntamento in agenda. Su richiesta del presidente
Alberto Cirio - spiega la Regione - oltre all'incontro al
Ministero del Lavoro, ne è in programma anche uno al Ministero
delle Imprese e del Made in Italy.
L'annuncio dopo la riunione del tavolo regionale sulla
Diageo, oggi al Grattacielo della Regione al quale hanno preso
parte i vertici dell'azienda, le rappresentanze sindacali, i
sindaci di Alba, Bra e Santa Vittoria d'Alba e la Provincia di
Cuneo.
"Come Regione e amministrazioni locali - spiegano Cirio e la
vicepresidente Elena Chiorino - abbiamo ribadito la nostra ferma
contrarietà alla decisione di chiudere lo stabilimento di Santa
Vittoria e confermato il nostro impegno per salvaguardare i 340
posti di lavoro e produzione, istanze che il territorio porterà
compattamente a Roma la prossima settimana. Si tratta di un
passo significativo che testimonia l'attenzione e l'impegno
congiunto delle istituzioni. A Roma faremo il punto sugli
strumenti che il governo mette a disposizione di chi deciderà di
investire nello stabilimento. L'azienda ci ha comunicato che
sarebbero 11, in questo momento, le realtà interessate" a
subentrare alla Diageo a Santa Vittoria d'Alba.
La Regione Piemonte "continuerà a lavorare in sinergia con
tutte le parti coinvolte - concludono Cirio e Chiorino -
affinché il processo di reindustrializzazione possa portare a
risultati concreti, salvaguardando il tessuto produttivo e
sociale del territorio".
I sindaci di Alba, Bra e Santa Vittoria d'Alba, Alberto
Gatto, Giovanni Fogliato e Adriana Dellavalle sottolineano "la
necessità che le tempistiche della vendita siano precedenti a
quella del piano sociale, per dare la possibilità ai lavoratori
di avere maggiori certezze sul proprio futuro".
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