Denunce per diffamazione contro le
trasmissioni Tv "Lo Stato delle Cose" di Rai Tre e "Quarta
Repubblica" di Rete Quattro sono state presentate a Torino dai
militanti del centro sociale Askatasuna processati e poi assolti
dal tribunale del capoluogo piemontese lo scorso 31 marzo
dall'accusa di associazione per delinquere.
Le querele riguardano i conduttori, Massimo Giletti e Nicola
Porro, e altre persone, fra cui il magistrato Antonio Rinaudo
(ora in pensione, ex pubblico ministero a Torino), ed Eugenio
Bravo, esponente del sindacato di polizia Siulp. Gli attivisti
affermano di essere stati diffamati nel corso di servizi e
inchieste sul centro sociale andate in onda tra gennaio e
febbraio.
Per 'Lo Stato delle cose' si aggiunge anche la richiesta di
contestare il reato di 'pubblicazione arbitraria di atti
processuali'. I querelanti, tramite i loro avvocati, osservano
infatti che nella puntata del 3 febbraio furono divulgati interi
brani di una informativa (lunga circa 1.500 pagine) inviata
dalla Digos alla procura di Torino e fanno presente che il
codice "non permette la pubblicazione di atti del fascicolo del
pubblico ministero se non dopo la sentenza di appello".
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