Con le accuse di estorsione e tentata
estorsione, furto, detenzione e porto di pistola, tutti reati
aggravati dal metodo mafioso, cinque persone sono state
arrestate nel Foggiano su ordinanza del gip del Tribunale di
Bari e su richiesta della Dda. Le indagini sono state eseguite
dai poliziotti della Squadra mobile.
Le persone arrestate, una ai domiciliari e quattro in
carcere, sarebbero i responsabili di una estorsione e un
tentativo di estorsione da 300mila euro, e di un assalto a uno
sportello automatico della Banca Popolare di Bari avvenuto il 4
settembre 2019 a Casalvecchio di Puglia (Foggia). Secondo quanto
emerso dalle indagini, i cinque indagati orbiterebbero attorno
nel clan 'Masciavè', attivo su Stornara (Foggia), già in passato
oggetto di condanne per estorsione e usura aggravati dal metodo
mafioso. Le indagini sono partite a seguito di una serie di atti
intimidatori ai danni di un imprenditore a cui è stata avanzata
una richiesta di circa 300mila euro, accompagnata dall'invito a
prendere contatti con 'gli amici' di Stornara. Nel corso della
telefonata, con cui gli indagati hanno richiesto il denaro, sono
stati esplosi dei colpi d'arma da fuoco. Per costringerlo a
pagare, inoltre, gli indagati lo avrebbero intimidito in vari
modi: facendogli trovare in auto una testa di maiale,
incendiando la stessa auto, e mettendo nella buca delle lettere
di casa sua una busta con tre proiettili. Gli arrestati
avrebbero anche estorto denaro a un agente di commercio che,
dopo aver installato delle slot machines in un bar di Stornara,
è stato avvicinato da un emissario del clan che lo avrebbe
costretto a versare 300 euro ogni volta che ritirasse l'incasso
delle slot. Infine, secondo gli investigatori, il gruppo
criminale avrebbe anche assaltato lo sportello automatico della
filiale di Casalvecchio di Puglia della Banca Popolare di Bari:
il colpo fruttò alla banda 15mila euro.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA