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Concussione ed estorsione, sette misure cautelari nel Foggiano

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Concussione ed estorsione, sette misure cautelari nel Foggiano

Provvedimenti anche per funzionari pubblici e professionisti

MANFREDONIA, 09 marzo 2024, 08:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Sette misure cautelari sono state eseguite dai finanzieri di Manfredonia, nel Foggiano, a carico di altrettanti indagati tra cui l'ex assessore ai lavori pubblici e sicurezza urbana del comune di Manfredonia Angelo Salvemini.Le accuse, a vario titolo, sono di estorsione, concussione e corruzione, peculato, falso, lesioni personali, minacce e violenza privata.
    Tre i filoni d'indagine della Procura di Foggia.
    Il primo riguarda presunti episodi di violenza ed intimidazione che sarebbero stati compiuti in un'azienda municipalizzata del comune di Manfredonia. Secondo quanto emerso dalle indagini, un dipendente dell'azienda avrebbe costretto (anche con minacce di ritorsione) altri dipendenti dell'ente ad eseguire interventi di bonifica e lavorazioni presso suoi terreni utilizzando i mezzi della municipalizzata. L'indagato, finito in carcere, ed il figlio, anch'egli dipendente della municipalizzata e posto ai domiciliari, avrebbero inoltre aggredito uno dei responsabili del personale, procurandogli lesioni gravi con calci e pugni al volto dopo che l'uomo si era rifiutato di assecondare le pretese dei due sui turni di lavoro del ragazzo.
    Il secondo filone d'indagine riguarda l'autorizzazione all'esercizio di un'attività di onoranze funebri da parte di una donna (posta ai domiciliari) già destinataria di provvedimento interdittivo antimafia, disposto dalla Prefettura di Foggia, e che, tramite di un prestanome (obbligo di dimora), avrebbe eluso il divieto proseguendo nell'attività. In questo contesto gli investigatori hanno evidenziato il ruolo di un ex assessore in carica dal 2021, che avrebbe sollecitato la struttura amministrativa al rilascio dell'autorizzazione.
    Il terzo capitolo d'indagine riguarda un ristorante riconducibile ad altro indagato (in carcere) che con minacce (rivolte a funzionari comunali e a politici) avrebbe cercato di evitare lo smontaggio del manufatto abusivo del suo locale.
    Tutto ciò sarebbe avvenuto con la collaborazione attiva dell'ex assessore che avrebbe riferito all'uomo informazioni carpite all'interno del Comune.
   

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