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Oncologia e spiritualità a confronto

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Oncologia e spiritualità a confronto

Giornata studi di medici e religiosi su centralità del paziente

CAGLIARI, 12 novembre 2016, 19:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Spiritualità, medicina e farmacologia riuniti per vedere il paziente come individuo con i suoi bisogni sociali, spirituali, fisici e psicologici. Su queste coordinate si è sviluppato nell'aula magna del Seminario Arcivescovile di Cagliari il corso di studi "La sopravvivenza in oncologia: risultato clinico e suo significato spirituale", organizzato da Antonio Macciò, direttore reparto ginecologia oncologica del Businco.
    Attorno ad un tavolo si sono riuniti medici esperti in patologie tumorali della donna, farmaceutici e maestri spirituali di differenti ordini religiosi, mondo cattolico e chiesa evangelica battista, buddisti e induisti. "L'obiettivo è mettere al centro il paziente - ha sottolineato Antonio Macciò - comprendere che non ha bisogno solo di terapie, ma di ricevere quell'attenzione che renda la qualità della sua vita la più degna possibile. Dare significato a quel giorno, a quel mese, a quegli anni in più che vivrà è un principio primario da rispettare".
    Anna Maria Paoletti, dell'Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari ha messo in evidenza: "Recenti studi hanno precisato che la media di ascolto delle esigenze del malato da parte del medico è di 22 secondi. Un dato significativo, capace di far riflettere su quanto sia necessario un processo di umanizzazione".
    Dai lavori è emersa con forza l'esigenza di adottare una nuova visione "allontanando il concetto del tumore come sola malattia di un determinato organo", ha evidenziato Macciò. Ha parlato di medicina spirituale Carlo Tetsugen Serra, Centro Zen Sanboji-Tempio Dei Tre Gioielli, Parma: "Curare solo il corpo è riduttivo - ha affermato - attraverso percorsi spirituali come la meditazione si può fare una rilettura della propria vita e dare una interpretazione differente di quanto accade".
   

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