Pianoforte e smartphone sullo
spartito. E' la lezione di canto lirico ai tempi del
coronavirus, con il soprano napoletano Valeria Esposito che da
casa sua, a Jesi, continua a seguire in videochiamata i suoi
numerosi allievi cinesi costretti, in varie parti d'Italia, ad
un forzato riposo per la chiusura di accademie e conservatori.
"Oggi sono alla terza lezione con Whatsapp, i ragazzi così si
sentono meno soli e possono continuare a fare quello per cui
sono giunti in Italia: studiare canto" racconta il soprano.
All'altro capo del telefono, a intonare "O mio babbino caro" da
Gianni Schicchi di Puccini, c'è Lin Wei Guo, vive a Pescara, in
Italia ha conseguito due lauree specialistiche in canto e ha
frequentato un corso di formazione a Jesi. Esposito ha
cominciato a studiare il cinese e dà istruzioni in italiano e in
cinese: "feichanghau, feichanghau, legato, legato!". Centinaia
gli studenti che da tutto il mondo giungono nella patria del
melodramma per perfezionarsi in canto lirico, molti dalla Cina.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA