Si assiste "alla promozione, a
livello legislativo internazionale, dell'eutanasia e del
suicidio assistito, fatto che rappresenta un vero cambiamento di
paradigma nella cura dei malati nelle fasi terminali della
vita", come se ci fossero "vite da scartare". Lo dice il
Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, card.
Luis Ladaria, in un messaggio ai partecipanti al convegno
'Eutanasia, vite da scartare?' organizzato da Pro Vita &
Famiglia, Euthanasia Prevention Coalition e Family Day. Il
Vaticano auspica che dibattiti come questo "possano offrire un
autentico contributo a favore di una vera cultura della vita".
Al convegno ha partecipato il decano dei cardinali, Giovanni
Battista Re: "Chi soffre e si trova in situazioni estreme - ha
detto - ha certamente necessità di cure e farmaci, ma ha grande
bisogno anche di amore, vicinanza, ascolto e sostegno.
L'eutanasia va esattamente nella direzione opposta perché è un
atto intrinsecamente ingiusto e crudele. Qualsiasi cooperazione
ad eutanasia o suicidio assistito è un peccato grave perché
contro la vita".
Dalle associazioni arrivano parole di ringraziamento per le
parole del Papa, a condanna dell'eutanasia e del suicidio
assistito: "Siamo grati per le chiarissime parole del Santo
Padre contro la deriva eutanasica e il suicidio assistito.
Speriamo che possano suscitare in tutti i parlamentari un
supplemento di riflessione sull'iter del Testo Unico Bazoli",
afferma Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia. "Le
parole del Pontefice - dice Massimo Gandolfini (Family Day) - ci
esortano al massimo impegno affinché l'abbandono terapeutico dei
fragili e la somministrazione della morte di Stato non diventino
mai una realtà in Italia".
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