È durato circa due ore l'incontro
tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala e gli esponenti del
comitato 'Famiglie sospese, vite in attesa' che rappresenta le
circa 1600 famiglie che hanno acquistato casa, ma non riescono
ad entrarne in possesso a causa dei cantieri bloccati per le
inchieste sull'urbanistica. Gli acquirenti hanno investito i
loro risparmi in residenze coinvolte nelle inchieste come, per
citarne solo alcune, Lac, Scalo House, Park Towers, Piazza
Aspromonte, Via Lepontina.
"Abbiamo chiesto un tavolo con Comune, Procura e i costruttori
- ha spiegato Filippo Borsellino, portavoce del comitato
Famiglie sospese, vite in attesa -. La seconda cosa è un aiuto
dal Comune per capire il reale numero delle persone e dei nuclei
famigliari coinvolti in tutto questo, perché siamo venuti a
contatto in questi mesi con persone che hanno comprato su carta,
e non rientrano nella casistica delle nostre 1625 persone. Ci
dicano quante persone sono coinvolte in questo dramma sociale".
Le famiglie fanno poi un appello al governo "perché faccia
una legge che ci tuteli, non siamo di nessun colore politico,
serve una soluzione bipartisan che possa sistemare la nostra
situazione". Sala ha espresso ai cittadini la sua disponibilità
e apertura al dialogo.
"Ci sono i risparmi di una vita bloccati, ci sono persone che
non riescono a uscire dai progetti e ci sono famiglie anche in
edilizia convenzionata - ha detto ancora -, quindi non parliamo
solo di ceto medio, ma anche basso della città. Alcuni progetti
non sono nemmeno partiti perché non se la sono sentita di
portali avanti. Noi famiglie siamo le uniche vittime di questa
situazione perché non sapevamo che ci fossero delle
irregolarità. Chiediamo di essere tutelati. Ci rivedremo e in
una o due settimane speriamo che ci sia un tavolo permanente".
In città, hanno osservato i cittadini rappresentanti del
Comitato, sono poi altri 150 i progetti bloccati che non sono
partiti per paura di incorrere in inchieste della procura.
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