"Il lavoro non lo deve creare la
politica, faccia un passo indietro, perché spesso non lo sa
fare. Questo compito spetta invece a una serie di entità, di
corpi intermedi, classi di impresa, artigianato, un mondo che la
politica deve certamente regolarmente e indirizzare, altrimenti
c'è lo sfruttamento, non c'è l'equilibrio fiscale, la sanità".
Lo dice Antonino Raspanti, presidente della Conferenza
episcopale siciliana, intervenuto sulla nave Amerigo Vespucci,
ormeggiata al porto di Palermo, all'incontro sulla cultura della
legalità contro il disagio giovanile, nel centenario della
nascita del giudice Rocco Chinnici.
"In Sicilia - ha aggiunto Raspanti - la prima cosa che si
pensa è quella di rivolgersi al politico per risolvere qualunque
problema. Non è giusto, non è possibile. Siamo noi che li
creiamo baroni a questi signori, e poi ce ne lamentiamo e
diciamo che sono i peggiori. Non è possibile fare così, dobbiamo
invece dare forza ad altri corpi sociali. La religione, inoltre,
deve svolgere un'azione educativa maggiore, deve avere una
capacità di proporre, di parlare di valori, virtù, disciplina ed
etica, disciplina, concetti che oggi circolano poco nelle parole
dei vescovi e dei preti. Bisogna avere il coraggio - ha concluso
Raspanti - di parlare con chiarezza, senza slogan, se vogliamo
aiutare le persone".
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