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Carlo Conti, io orgogliosamente fiorentino-centrico

Carlo Conti, io orgogliosamente fiorentino-centrico

Su Rai Storia la sua "Domenica con" tutta tinta di viola

ROMA, 09 ottobre 2021, 13:54

Redazione ANSA

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Carlo Conti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Carlo Conti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Carlo Conti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una maglia per essere felici: a un bambino di otto anni poteva bastare, nel 1969. Quel bambino si chiamava Carlo Conti e quella prima maglia non era una maglia qualunque: "I miei cugini più grandi - ricorda - mi regalarono la numero 10 di Giancarlo 'Picchio' De Sisti, una bandiera della Fiorentina che vinse l'indimenticabile scudetto del 1969".
    C'è molto della storia di uno dei volti simbolo di Rai1 - e nel pieno del successo di "Tale e quale show" - nelle sue scelte da "direttore" di Rai Storia, per la nuova stagione di "Domenica Con", lo spazio di Rai Cultura curato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana, in onda domenica 10 ottobre dalle 14 alle 24. Un palinsesto in cui le età della vita di Conti sono tutt'uno con Firenze: "Sono orgogliosamente fiorentinocentrico - rivendica - e nella mia domenica porto la città al centro del mondo, scegliendo temi, video, film che riconducano a questa città. E per iniziare ho scelto un ragazzino, che nel 1985 parte da Firenze e arriva Roma per fare un provino nella più grande azienda di televisione, la Rai". E riappare così l'esordio di un giovanissimo Conti il 7 luglio 1985, a "Hit Parade".
    Poi la memoria torna di nuovo più indietro: la Firenze tra liberazione e dopoguerra, raccontata da rari documenti delle Teche Rai e dal film "Le ragazze di San Frediano" tratto da Vasco Pratolini, e quella dell'alluvione del 1966, nelle immagini che raccontano anche la gara di solidarietà da tutta Italia: "Il mio primo ricordo da bambino. Avevo cinque anni e ne fui colpito perché la mia città fu alluvionata. Per fortuna, io ero nella parte alta della città, ma in quel periodo non andai a scuola. Nella mia scuola c'erano i militari arrivati da tutta Italia per aiutare la popolazione." Nella Rai Storia diretta da Conti sfilano poi la città dei Medici e di Dante ("Per la città i primi sono 'la famiglia' e il secondo è quello che permette a tutti di parlare la stessa lingua") e quella incarnata da lui e dagli "amici suoi": "altri fiorentini - dice - sono i miei due fratelloni con cui ho fatto la gavetta, sulle tavole dei teatri fiorentini e poi toscani, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni". E si rivede in un "Carràmba" del 1998, a cantare con loro "La porti un bacione a Firenze".
    Si prosegue poi col "mistero del Dondi", una delle scenette storiche dei Giancattivi, il trio formato da Athina Cenci, Alessandro Benvenuti e Francesco Nuti, al quale Conti dedica un saluto affettuoso: "sono stati degli apripista della comicità toscana insieme a Benigni" - Ricorda. Dei primi propone il film dele 21.15, "Ad ovest di Paperino" ("che con Disney non ha nulla a che vedere") e al secondo rende omaggio con i suoi esordi televisivi e con queste parole: "Quando mi chiedono qual è il mio film preferito - conclude Conti - cito sempre "Amici miei" di Mario Monicelli, che è proprio la sintesi della fiorentinità e dello spirito fiorentino. Ma il numero uno rimane il nostro mitico Roberto Benigni, il nostro orgoglio, il nostro Premio Oscar". 
   

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