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Mostre: Mirò e Pasolini, Fondazione Magnani-Rocca raddoppia

Mostre

Mostre: Mirò e Pasolini, Fondazione Magnani-Rocca raddoppia

Dall'11 settembre al 12 dicembre a Mamiano di Traversetolo

PARMA, 07 settembre 2021, 10:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Fondazione Magnani Rocca raddoppia con due mostre in contemporanea, dedicate a Joan Mirò e Pier Paolo Pasolini, dall'11 settembre al 12 dicembre nella Villa dei Capolavori a Mamiano di Traversetolo (Parma).
    L'esposizione 'Il colore dei sogni' dedicata a Mirò, e realizzata in collaborazione con Fundación Mapfre di Madrid, attraverso cinquanta opere fra gli anni Trenta e gli anni Settanta, per la gran parte a olio su tela, propone un percorso che, orchestrato come una partitura musicale, evidenzia la sfida continua operata dall'artista nei confronti della pittura tradizionale, con opere come 'Cheveaux mis en fuite par un oiseau' "dove Mirò - spiega il curatore Stefano Roffi - letteralmente massacra la pittura comunemente intesa, con un certo parallelismo con l'Espressionismo americano nell'idea che la pittura dovesse essere un getto continuo scaturito da una profonda esplosione creativa, pur garantendo alle proprie forme una dirompente integrità individuale malgrado le metamorfosi subite".
    'Fotogrammi di pittura', mostra focus a pochi mesi dal centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (5 marzo 1922 a Bologna), intende evidenziare l'apertura del poeta-regista al dialogo fra letteratura, cinema, arti figurative. In mostra sontuosi costumi realizzati per i suoi film e indossati da celebri attrici, come Silvana Mangano, locandine originali dei film stessi, al tempo considerati scandalosi, rare fotografie d'epoca e la galleria fotografica delle opere d'arte che Pasolini ebbe come riferimento, in accostamento alle scene tratte dai film. Il progetto dell'esposizione, a cura di Stefano Roffi e Mauro Carrera, trae origine dal fatto che Pasolini, pittore egli stesso per tutta la vita, indicava sempre i modelli pittorici come riferimenti per il proprio linguaggio cinematografico, più per stile che per iconografia, spesso costruendo le inquadrature come scene dipinte.
   

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