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Una tenda alla 'sala dello stupro' in mostra Genova su Artemisia

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Una tenda alla 'sala dello stupro' in mostra Genova su Artemisia

Polemiche femministe-curatori. Arthemisia, "è denuncia"

GENOVA, 12 febbraio 2024, 14:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La diatriba sulla sala di Palazzo Ducale di Genova all'interno della mostra 'Artemisia Gentileschi, coraggio e passione', sala che 'racconta' attraverso le parole del processo lo stupro subito dall'artista, è destinata a accendere gli animi: palazzo Ducale ha apposto una tenda nera che separa la sala immersiva dal resto della mostra.
    Tenda che potrebbe essere tolta oggi.
    Tutto è iniziato nelle settimane scorse quando sono partite le accuse dell'associazione Non una di meno e delle studentesse del corso in Beni culturali di UniGe hanno parlato di una impostazione 'sessista' e 'voyeuristica' della sala. In quella sala una voce narrante racconta, attraverso la testimonianza della stessa Artemisia Gentileschi, della violenza subita da Agostino Tassi. Dopo le polemiche ieri la sala è stata interdetta al pubblico (come raccontano i quotidiani locali), chiusa e poi riaperta con l'aggiunta di una tenda nera a sancire una sorta di separazione tra gli ambienti del percorso espositivo. In più è stato aggiunto un cartello di avviso.
    A prendere questa iniziativa è stato lo staff di palazzo Ducale che, secondo quanto appreso, non avrebbe concordato l'operazione con Arthemisia, la società di produzione della mostra. Inaugurata dall'ex sottosegretario Vittorio Sgarbi e promossa in tutta Italia, la mostra sta avendo un grandissimo successo ma proseguono le polemiche e la denuncia del mondo femminista': "Uno stupro di quattro secoli fa, ma di cui non si può accettare la spettacolarizzazione al centro di un allestimento che non c'entra nulla con la comprensione di un'artista, ma è voyeurismo, una micidiale operazione patriarcale" Da parte di Arthemisia si dà per scontato che già oggi si procederà con la rimozione detta tenda. "Non c'è alcuna spettacolarizzazione dello stupro - fanno sapere da Arthemisia all'ANSA, ribadendo un concetto già espresso sui social - , ma una denuncia intransigente della violenza sulle donne".
   

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