Quando si parla di arte
contemporanea a Tunisi, un nome emerge con forza: Michela
Margherita Sarti. Italiana di nascita, tunisina d'adozione e
artista di fama internazionale, Sarti è la mente visionaria
dietro la mostra "L'Eternel Jeu des Dualités", che dal 17 marzo
al 20 aprile animerà "Al Gallery", la galleria della libreria
Al-Kitab-Mutuelleville. Con 18 artisti provenienti da Tunisia,
Camerun, Italia e Algeria, ispirati dal capolavoro di Charles
Baudelaire Les Fleurs du Mal, questa esposizione si preannuncia
come un evento capace di intrecciare poesia e contrasti, sotto
la guida sapiente di una curatrice che vive e respira le dualità
da anni. Michela Margherita Sarti non è solo una curatrice, ma
un ponte vivente tra culture. Arrivata a Tunisi 27 anni fa, ha
fatto della città il suo laboratorio creativo, fondendo
l'eredità italiana con la ricchezza del contesto nordafricano.
Come artista, le sue opere - spesso intense e cariche di
simbolismo - esplorano i confini tra identità, memoria e
trasformazione. Questa sensibilità si riflette pienamente nel
progetto di L'Eternel Jeu des Dualités, dove Sarti ha voluto
celebrare la bellezza che nasce dalla convivenza degli opposti.
"L'arte è il luogo dove le tensioni si incontrano e si
risolvono," ha dichiarato in passato, e questa mostra sembra la
perfetta incarnazione della sua filosofia. Ispirandosi a
Baudelaire, poeta che ha fatto della contraddizione un'arte,
Sarti ha selezionato 18 talenti internazionali per dare vita a
un dialogo visivo che trascende i confini geografici e
culturali. La scelta di artisti da Tunisia, Camerun, Italia e
Algeria non è casuale, spiega ad ANSA la stessa Sarti, ma
"riflette la sua capacità di orchestrare voci diverse, creando
un coro che canta in armonie inaspettate". La curatrice, con il
suo occhio attento e la sua esperienza, ha trasformato "Al
Gallery" in uno spazio di riflessione, dove i visitatori
potranno immergersi in un viaggio poetico tra luce e ombra,
tradizione e modernità. Vivendo a Tunisi da anni, Sarti conosce
bene il tessuto culturale della città e il suo potenziale come
crocevia artistico. La sua doppia identità italo-tunisina le
permette di muoversi con agilità tra mondi apparentemente
distanti, un talento che emerge nella cura di questa mostra. Non
si tratta solo di esporre opere, ma di costruire un'esperienza:
ogni pezzo esposto è un tassello di una narrazione più ampia,
che invita il pubblico a interrogarsi sul potere trasformativo
dell'arte. L'Eternel Jeu des Dualités sarà molto più di una
collettiva: sarà la testimonianza del genio di Michela
Margherita Sarti, una donna che ha fatto delle dualità non solo
il tema della sua mostra, ma il cuore della sua vita e della sua
arte. Per gli amanti dell'arte moderna, un appuntamento che
promette di lasciare il segno, sotto la guida di una curatrice
che Tunisi ha adottato e che continua a restituirle bellezza e
profondità. Dal 2009 ad oggi Sarti ha ideato e curato piu di 100
mostre d'arte. La sua carriera è un esempio di come l'arte
possa costituire un ponte tra culture e identità. Dalla sua
produzione pop surrealista alle sue curatele internazionali,
passando per la gestione di Efesto e le sue iniziative durante
la pandemia, Sarti ha lasciato un'impronta significativa.
"L'Eternel Jeu des Dualités," promette di continuare questa
tradizione, offrendo uno spazio per esplorare le dualità
attraverso l'arte contemporanea. (ANSA)
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