Dopo 27 anni la città di Lisbona
ritrova il suo padiglione del Portogallo, capolavoro
architettonico che Álvaro Siza Vieira (premio Pritzker 1992)
realizzò per l'Expo '98, famoso per la caratteristica tettoia in
cemento armato, lunga e leggera come un lenzuolo che svolazza
vicino alle acque del fiume Tago.
Malgrado fosse diventato un simbolo dell'architettura
contemporanea, lo spazio che ospitò il padiglione portoghese
dell'Esposizione universale di Lisbona era rimasto chiuso per
anni, tutti segnati dall'incuria e dall'abbandono. Poi il
restauro, costato 12 milioni di euro e curato dall'atelier dello
stesso Siza Vieira, dopo che il governo, nel 2015, aveva
affidato all'Università di Lisbona la gestione dell'edificio. Il
risultato dei lavori è un nuovo auditorium e un ampio spazio
espositivo. Questa sera, 30 aprile, le porte del padiglione si
aprono con un concerto gratuito della giovane cantautrice
Milhanas, mentre da giovedì 1 maggio si potrà visitare la mostra
dedicata al poeta cinquecentesco Luís de Camões, con quadri e
fotografie di artisti classici e contemporanei, nazionali e
internazionali, ispirati all'autore del poema "I Lusiadi". A
maggio, l'edificio sarà uno dei poli di Open House Lisboa,
iniziativa che rientra nella programmazione della Triennale di
Architettura, mentre il 22 dello stesso mese sarà la data
dell'inaugurazione della biblioteca e di una sala da studio
riservata a tutti gli studenti della capitale portoghese.
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