"Mi sento un artigiano
più che un artista", ma un lavoro corale di "tante
professionalità e sensibilità riescono a creare quell'opera
d'arte che è un film". E' la genesi dei lungometraggi nel
racconto che ha fatto Dante Spinotti, direttore della fotografia
due volte candidato all'Oscar.
Spinotti è intervenuto all'VIII edizione de "I Colloqui
dell'Abbazia. Il viaggio della carta geografica di Livio
Felluga", rassegna letteraria promossa dalla Fondazione Abbazia
di Rosazzo e dalla Livio Felluga, condotta da Elda Felluga e
Margherita Reguitti. Spinotti ha presentato la sua autobiografia
"Il sogno del cinema. La mia vita, un film alla volta" scritto
con Nicola Lucchi (La nave di Teseo). E nella stessa occasione
il direttore della fotografia ha anticipato il nuovo film di
prossima uscita, "Posso entrare? An ode to Naples" di Trudie
Styler, attrice, produttrice e regista, moglie di Sting. Proprio
con il marito Trudie Styler, dopo The Sweatbox e Freak Show, ha
realizzato a Napoli il suo terzo lungometraggio. Spinotti, che
ha ovviamente diretto la fotografia, ha sottolineato che il film
è stato girato tra i vicoli popolari e i quartieri borghesi con
l'intenzione di scoprire le tante anime della città. Una "città
unica", l'ha definita Spinotti, fatta di "luce e oscurità, vita
e morte".
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