(di Oscar Escamilla)
Il cinema, il cibo e la cultura,
oltre agli amici furono le ragioni del profondo amore che lo
scrittore colombiano, Gabriel Garcia Marquez, nutriva per
l'Italia. "Era uno dei suoi paesi favoriti", ha affermato in
un'intervista concessa all'ANSA, Rodrigo García Barcha, il
figlio maggiore del premio Nobel per la Letteratura.
"Mio padre è stato un grande amante dell'Italia. Quando
vivevamo a Barcellona abbiamo trascorso molte estati in Italia,
a volte arrivando fino in Sicilia da Milano andata e ritorno",
ricorda Rodrigo, nato a Bogotà 63 anni fà.
"Soprattutto aveva molti amici, e tra questi erano più i
registi che gli scrittori", precisa il figlio dell'autore di
'Cento Anni di Solitudine', non a caso a sua volta divenuto un
riconosciuto regista e produttore cinematografico.
Tra questi alcuni degli esponenti principali del
neorealismo, il movimento cinematografico preferito di 'Gabo',
sottolinea Garcia Barcha, ma anche poeti, sceneggiatori, attori
e attrici.
"Gli piaceva tutto dell'Italia, dalla vita di campagna a
quella di città, dalla letteratura di Dante a quella di
Leopardi. Era un Paese molto presente a casa nostra e nella vita
dei miei genitori, c'erano molti italiani nella vita di mio
padre", ha aggiunto Rodrigo, che ricorda tra le visite e le
frequentazioni di 'Gabo' quelle del regista Francesco Rosi,
dello sceneggiatore Tonino Guerra, di Monica Vitti, del
direttore della fotografia Carlo di Palma.
Fu proprio grazie a quell'amicizia che Garcia Marquez accettò
che Francesco Rosi portasse sul grande schermo una delle sue
opere più conosciute che narra in chiave di dramma greco un
fatto reale accaduto in Colombia.
E "Cronaca di una morte annunciata" di Rosi (1987), racconta
il figlio, venne girata in Colombia nonostante la proposta di
Garcia Marquez di farla invece in Sicilia: "quando Rosi parlò
per la prima volta della sua idea di fare una versione
cinematografica del libro Gabo si immaginò fin da subito che
potesse essere una perfetta storia siciliana ma Rosi la voleva
girare in Colombia".
Il figlio di Garcia Marquez ha precisato che nonostante
questo grande amore i suoi genitori, obbligati per molti anni a
stare all'estero per ragioni politiche, non hanno mai pensato di
stabilirsi in Italia. "Hanno sempre desiderato stare in America
Latina" e per questo vissero per oltre trent'anni a Città del
Messico.
"I miei genitori hanno vissuto una vita straordinaria, sono
stati molto fortunati come persone, con momenti bassi ma una
vita generalmente privilegiata. Hanno vissuto molto tempo, fino
ad 87 anni, ed è stato triste perderli, ma non una tragedia", ha
ammesso Rodrigo.
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