RICHARD WRIGHT, L'UOMO CHE VISSE
SOTTOTERRA (FRASSINELLI, PP. 432, EURO 20). Mai pubblicato in
Italia, arriva nelle nostre librerie il 3 ottobre il capolavoro
inedito dell'autore di Ragazzo negro, Richard Wright.
È L'uomo che visse sottoterra, pubblicato da Frassinelli nella
traduzione di Christian Pastore, una storia drammaticamente
contemporanea sulla violenza razziale.
Il romanzo, scritto negli anni quaranta era apparso in una
versione ridotta sotto forma di racconto nella raccolta Otto
uomini. Pubblicato negli Stati Uniti in versione integrale nel
2021, è diventato un bestseller del New York Times, considerato
tra i migliori libri del 2021 da Time, Oprah e The Chicago
Tribune.
Richard Wright, morto nel 1960, tra gli scrittori afroamericani
più influenti del secolo scorso, autore tra l'altro de I figli
dello zio Tom e Fame americana, è stato una fonte di ispirazione
per molti scrittori delle generazioni successive.
In un gioco magistrale di rovesciamento della prospettiva tra il
mondo reale e quello del sottosuolo e di rielaborazione del mito
della caverna di Platone, Richard Wright sublima la vicenda del
protagonista, Fred Daniels, in una profonda riflessione
sull'odio razziale e il concetto di colpevolezza.
Daniels è un uomo di colore che viene catturato erroneamente
dalla polizia dopo un brutale duplice omicidio in un sobborgo di
Chicago. Portato al distretto locale, viene torturato, finché
non confessa un crimine che non ha commesso. Ma quando gli si
presenta l'occasione, Fred scappa. Con il mondo contro di lui,
resta solo un posto in cui nascondersi: il sottosuolo. Dimorando
nelle fogne sotto le strade della sua città, il nuovo punto di
osservazione di Fred lo conduce in un viaggio attraverso il
ventre ingiusto e disumano dell'America.
Il volume contiene anche il saggio Ricordo di mia nonna e una
postfazione scritta da Malcom Wright, il nipote di Richard.
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