(di Patrizia Vacalebri)
BIANCA CAPPELLO - GIOIELLI A FIRENZE,
L'ARCHIVIO FRATELLI PERUZZI 1880 -1970 (Casa editrice Sibille,
28 EURO, 237 pp., 300 immagini d'archivio)
"Ho voluto aggiungere un tassello a quellA che è la grande
produzione orafa italiana apprezzata in tutto il mondo, come
ricordo citando l'Esposizione Universale di Vienna del 1873,
raccontando la storia e l'archivio dei fratelli Peruzzi che
cominciarono la loro attività a Firenze a fine ottocento, quando
ancora dominava il mondo la gioielleria francese. Era una
famiglia di argentieri che solo in seguito nel 1920 aprì il suo
primo laboratorio e negozio a Firenze, dove ancora oggi sono
presenti a Ponte Vecchio". La storica del gioiello Bianca
Cappello ha presentato il suo nuovo volume intitolato "Gioielli
a Firenze, l'Archivio storico dei fratelli Peruzzi 1880-1970",
nel Museo Etrusco di Valle Giulia a Roma.
Presenti, oltre all'autrice, Maria Paola Guidobaldi,
conservatrice delle collezioni Museo Nazionale Etrusco di Villa
Giulia, Monica Cecchini, ideatore e direttore artistico della
Roma Jewelry Week, Steven Tranquilli, direttore generale
Federpreziosi Confcommercio e Laura Giannoni Peruzzi, ad della
Fratelli Peruzzi e anima del progetto di studio sull'imponente
materiale della storica azienda fiorentina. 237 pagine e 300
immagini d'archivio ricostruiscono infatti l'affascinante
scenario dell'oreficeria fiorentina dal modello dei gioielli
"all'italiana", inizialmente promosso dalla famiglia di orafi
Castellani di Roma, ai gioielli "democratici" degli anni '70 del
Novecento.
"Poter presentare il volume nello splendido contesto del
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, che ospita una
delle più importanti raccolte di gioielli della famiglia di
orafi Castellani di Roma, è una grande occasione per raccontare
i molteplici legami tra l'oreficeria fiorentina e quella romana
perché proprio da Roma è nato il gioiello all'italiana, poi
diffuso e replicato con varie modifiche anche altrove" spiega
l'autrice. "Non ero del settore, ho sposato un erede Peruzzi e
mi sono innamorata di questo mondo - rivela Laura Giannoni
Peruzzi -. Questo libro, che io ho fortemente voluto, mi
piacerebbe fosse un primo tassello per trasmettere la passione
per quest'arte ai giovani, affinché l'arte orafa possa essere
tramandata. E vorrei che questo avvenisse a Firenze che è un po'
chiusa come città, ma anche a Roma, a Napoli, a Venezia. Ovunque
ci sia ancora la tradizione locale dell'arte orafa. Bisogna
superare i campanilismi e fare squadra tutti perché l'alto
artigianato non muoia". "Il mondo dei gioielli ha un potenziale
di crescita enorme - aggiunge Tranquilli - bisogna cercare di
formare i giovani nelle scuole riportandoli a fare le cose
usando le mani".
Gioielli a Firenze, Archivio Fratelli Peruzzi (1880-1970) è
un testo critico approfondito, al tempo stesso scorrevole e di
facile lettura - che permette sia al grande pubblico che agli
addetti ai lavori l'accattivante lettura di un tassello in più
nella ricostruzione dell'affascinante storia dell'oreficeria
fiorentina. Il volume in italiano e inglese (prefazione di Luigi
Salvadori, introduzione di Dora Liscia Bemporad), è stato
editato grazie a Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo,
promotori del programma Rinascimento Firenze che vedeva come
soggetto attuatore l'Associazione Oma - Osservatorio dei
Mestieri d'Arte.
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