ROMA - Torna 'Letterature' e nel suo ventesimo compleanno il Festival Internazionale di Roma si rinnova. Cinque le serate, dedicate a 'Leggere il mondo', dal 21 al 25 luglio. La storica manifestazione della Capitale, a cura dell'Istituzione Biblioteche di Roma, promossa da Roma Culture, festeggia il ventennale in un nuovo scenario, lo Stadio Palatino, e con un nuovo format, concepito come uno spettacolo tra le arti, un'esperienza sinestetica in cui le diverse arti espressive si intrecciano in un dialogo connesso, a cura di Andrea Cusumano e Lea Iandiorio, con la regia di Fabrizio Arcuri, e dove lo spazio diventa un tutt'uno con la narrazione.
Cuore pulsante sarà l'opera del duo artistico Masbedo che dialoga sia con gli artisti, sia con il pubblico, dando vita ogni sera a un evento nuovo. "Roma capitale della cultura conferma a livello internazionale la sua centralità e rilevanza.
Nei prossimi giorni sveleremo il programma. Una piccola anticipazione: saranno 25 gli autori protagonisti dell'evento, cinque per ogni serata. Tra questi Jonathan Coe, Cristina Morales e il vincitore o la vincitrice del Premio Strega 2021, solo per citarne alcuni. La letteratura ci permette di 'Leggere il mondo', conoscere, scoprire, fare esperienza attraverso nuovi punti di vista. Ringrazio l'Assessora Fruci, l'Istituzione Biblioteche e i curatori: Roma riparte con le sue eccellenze culturali" dice la sindaca di Roma Virginia Raggi."Altra novità di questa nuova edizione: alcuni autori che la sera saranno allo Stadio Palatino visiteranno anche alcune Biblioteche diffuse sul territorio" spiega Lorenza Fruci, assessora alla Crescita culturale di Roma. "Abbiamo pensato ad un Festival che dialoghi in modo originale con il sito attraverso la realizzazione di un'installazione immersiva e dal forte impatto emotivo ad opera dei Masbedo. Un luogo artisticamente connotato che accolga il pubblico ed esalti la letteratura", affermano Cusumano e Iandiorio. "Per Biblioteche di Roma questa ventesima edizione del Festival è particolarmente significativa perché coincide con un periodo di grande impegno per rendere ancora più utile ed essenziale la propria vocazione culturale" dice Vittorio Bo, commissario straordinario Biblioteche di Roma.
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