L'amore e il desiderio nelle canzoni
popolari balcaniche rivisitate con lo spirito della modernità da
due musiciste di formazione classica, Tijana Vignjević (voce) e
Belma Alić (violoncello), che combinano stili musicali e
linguaggi della musica tradizionale balcanica con la musica
classica e contemporanea. E' la proposta del concerto "Once Upon
a Song in Balkans", in prima nazionale domani al Mittelfest di
Cividale, il festival apertosi ufficialmente oggi, diretto da
Giacomo Pedini, che fino al 5 settembre proporrà spettacoli di
teatro, danza e musica della Mitteleuropa. Alla cerimonia è
intervenuto il Presidente sloveno Borut Pahor
Le due musiciste della Bosnia Erzegovina affrontano attraverso
vecchie canzoni sentimenti drammatici come l'amore insoddisfatto
e la disperazione, temi erotici come il desiderio fisico di una
donna per l'amato, ma toccano anche aspetti umoristici e comici.
Domani in programma anche la prima nazionale del concerto della
violinista moldava Patricia Kopatchinskaja e del pianista turco
Fazil Say, dedicato a Franz Schubert, Johannes Brahms, e Leoš
Janáček. Soffermandosi sul mito asburgico che sfuma nell'immane
tragedia del Primo Conflitto Mondiale, Kopatchinskaja e Say
affrontano la sonata del musicista ceco Janáček, opera nata nel
1914 in un primo impeto dell'autore e alimentata da sogni di
indipendenza, che fu scritta e riscritta dopo le disillusioni
della guerra e il tramonto dell'Impero.
In replica domani al festival andranno "Mnémosyne", spettacolo
di danza e progetto fotografico del coreografo e artista visivo
di origine ungherese Josef Nadj, e lo spettacolo itinerante
"Remote Cividale" del gruppo tedesco Rimini Protokoll.
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