(di Luciano Fioramonti)
Un lungo salto indietro alla ricerca
delle radici, la rilettura personalissima di classici della
tradizione e di standard del jazz accanto ai titoli particolari
del suo repertorio. John Scofield, vecchio leone della chitarra
elettrica, disegna il suo autoritratto in musica nell' ultimo
album appena pubblicato da Ecm, il primo registrato da solo con
il suo strumento in più di mezzo secolo di attività fatta di
band, tanto jazz rock, e collaborazioni straordinarie da Miles
Davis a Joe Henderson, dal compagno di viaggio Steve Swallow a
Pat Metheny. Scofield, 70 anni compiuti lo scorso dicembre, si
guarda dunque allo specchio aiutandosi con il looper per creare
il tappeto ritmico per ogni singolo brano. Ne esce un racconto
rilassato e affascinante, un saggio raffinato di stile e
storie. Suonare da solo a casa gli ha fatto acquisire
delicatezza e la possibilità di dedicarsi maggiormente alla
scoperta della bellezza delle corde, ha detto recentemente al
quotidiano The Boston Herald. ''Faccio questi piccoli loop di
chitarra al volo ed è come se stessi suonando con un' altra
persona. Ribadisco, come se…'' ha spiegato scherzando. Nella
scelta della scaletta il chitarrista di Dayton scava nel
passato, torna alle origini della musica americana e agli eroi
della sua giovinezza miscelando i suoni che lo hanno formato e
gli stimoli che in seguito hanno continuato a influenzarlo e a
forgiarlo. E se ricorda che ''da ragazzo la chitarra era lo
strumento del rock and roll e della musica popolare'', i due
generi che amava, nel disco ecco la sua versione di ''Not fade
away'' che Buddy Holly scrisse quando Scofield aveva sei anni.
Ancora più indietro si spinge con 'You win again'' di Hank
Williams, uscita nel 1952, quando aveva appena un anno.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA