Il trombettista Paolo Fresu e il
pianista statunitense Uri Caine suoneranno il 19 aprile a Lugo
(Ravenna), al teatro Rossini alle ore 21, nell'ambito del
festival Crossroads. Si tratta di uno dei molti duetti di cui si
è reso protagonista Fresu, che ha diviso il palco con, tra gli
altri, Ralph Towner, Omar Sosa, Dhafer Youssef, Nguyên Lê, Bojan
Z e, tra gli italiani, Antonello Salis, Gianluca Petrella,
Daniele di Bonaventura, Danilo Rea, Dado Moroni e Ludovico
Einaudi. Ma tra i tanti incontri di Fresu, quello con Caine è
probabilmente il più celebre, una tappa fondamentale della
carriera di entrambi.
Dal loro primo incontro nel 2002, passando per un paio di
registrazioni discografiche (Things del 2006 e Think del 2009),
Fresu e Caine hanno creato un sodalizio in cui si bilanciano
perfettamente lirismo e scatti ritmici, blues, canzoni
americane, repertorio jazzistico e preziose citazioni classiche.
Caine, originario di Filadelfia, è uno dei jazzisti più
enciclopedici della scena e la vastità dei suoi interessi si
riflette nelle numerose traiettorie verso cui ha indirizzato la
propria scrittura musicale, le formazioni da lui stesso guidate,
le collaborazioni con altri musicisti dei più diversi terreni
espressivi, da Don Byron a Dave Douglas, da John Zorn a Terry
Gibbs. Caine ha però raggiunto la popolarità soprattutto per la
sua fervida immaginazione come compositore e creatore di gruppi
e progetti musicali, in cui riversa la sua poliedrica
ispirazione, la versatilità di un musicista aperto a tutti gli
stimoli, pronto a cimentarsi con i ritmi più moderni (col suo
trio Bedrock) come con la tradizione ebraica, oppure a rimettere
mano sulla storia della musica europea, riscrivendone e
rivoluzionandone le pagine più rappresentative, come quelle di
Mahler, Bach, Schumann, Beethoven, Verdi, Wagner.
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