Non un album di denuncia ma una
riflessione sulla condizione femminile e sulle strategie di
sopravvivenza che le donne assumono da secoli a questa parte. E'
questo lo spirito di ''This Woman's Work'', il nuovo lavoro di
Maria Pia De Vito per l' etichetta Parco della Musica Records
disponibile dal 15 giugno. Dopo il concerto alla Casa del Jazz
di Roma nel giorno di uscita, l' album verrà presentato in
altri due concerti in programma il 1 luglio al Parco Mediceo di
Pratolino (Firenze) e il 13 al Giardino Scotto di Pisa. ''A mio
parere - spiega la cantante e compositrice- certe questioni
erano da risolvere non con parole ideologiche, o con
demonizzazioni da cancel culture o discutibili quote rosa. Il
risultato è questo ragionamento in musica sulle strategie di
sopravvivenza delle donne in vari contesti storici o sociali,
attraverso una collezione di canzoni, brani originali,
adattamenti di poesie in musica e 'spoken words'. Registrato a
gennaio negli studi della Casa del Jazz, l' album raccoglie
composizioni originali di Maria Pia De Vito e Matteo Bortone,
composizioni collettive e riletture di brani di varia
provenienza, dal jazz di Tony Williams, Ornette Coleman al
cantautorato di Elvis Costello e Kate Bush, a elementi di folk
inglese e americano, su testi ispirati da autrici come Virginia
Woolf, Rebecca Solnit, Margaret Atwood. Il nuovo progetto dell'
artista vede in campo un quintetto composto da Mirco Rubegni
alla tromba, Giacomo Ancillotto alla chitarra, Matteo Bortone al
contrabbasso ed Evita Polidoro alla batteria. ''E' proprio
grazie all'incontro con questi musicisti che è stato possibile
ottenere un suono nuovo, elettrico, e lontano dai miei progetti
precedenti - osserva -. L'elettronica mi aiuta ad esperire il
lato più francamente esplorativo delle possibilità della voce,
dal suono al rumore. Mi considero una sperimentatrice che ama la
melodia e il racconto per trovare cose nuove da fare e da
studiare''.
Nome di primo piano del panorama jazz, Maria Pia De Vito ha
sempre esplorato i punti di contatto tra linguaggi diversi,
attraverso la voce, la musica e la parola grazie anche alla
lunghissima esperienza nell'improvvisazione vocale, dal be-bop,
alle forme free.
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