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Laura Pausini, 'io l'italiana più latina del mondo'

Laura Pausini, 'io l'italiana più latina del mondo'

Person of the Year ai Latin Grammy Awards, "ma io sempre uguale"

ROMA, 14 novembre 2023, 19:06

di Claudia Fascia

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"In questi 30 anni di carriera, la cosa di cui sono orgogliosa è sentirmi dire che sono l'italiana più spagnola, più argentina, più.. latina del mondo". Laura Pausini, nominata Person of The Year 2023 dalla Latin Recording Academy, una delle massime onorificenze dei Latin Grammy Awards assegnata annualmente ad un artista per i suoi successi artistici nell'industria musicale latina, nonché per i suoi sforzi umanitari, alla vigilia della serata di gala del Premio, si dice "la persona più fortunata di quest'anno e l'italiana più orgogliosa di essere latina".

Eccezionalmente i Latin Grammy quest'anno saranno ospitati a Siviglia invece che a Las Vegas e avranno il loro culmine nella serata del 16 novembre, la notte dei grandi premi della musica latina. "Dopo aver presentato la manifestazione lo scorso anno - racconta - sono stata chiamata dal presidente Manuel Abud. Pensavo volesse chiedermi di bissare, e invece mi ha comunicato con mio grande stupore la nomina a Person of the Year: io non ho sangue latino, come poteva essere possibile? Ma l'Academy mi aveva votato e questo è il riconoscimento del legame che ho con i Paesi di lingua spagnola. Un'adozione che viene legalizzata. È qualcosa di più di un artista che viaggia per i vari Paesi. Cantare in spagnolo per me è una necessità, per rimanere fedele a me stessa e al mio stile melodico. Continuerò a farlo, e senza autotune. Ma non è una polemica: oggi si usa come strumento, come negli anni '90 si faceva con il megafono. Credo che qualcosa del genere con il pubblico latino lo abbia provato solo Raffaella Carrà". Si tratta dell'unica artista non di lingua madre spagnola e terza donna ad essere mai stata premiata. In passato sono stati premiati tra gli altri Marc Anthony (2016), Caetano Veloso (2012), Plácido Domingo (2010), Ricky Martin (2006), Carlos Santana (2004), Gilberto Gil (2003). E solo due donne: Shakira (2011) e Gloria Estefan (2008). "Tre donne in 24 edizioni del premio sono poche, ma sono in compagnia di colleghe incredibili. Siamo una trinità, con Gloria Estefan e Shakira. La cosa positiva è che le artiste latine cominciano a farsi valere, penso a Karol G e Rosalia".

Questo riconoscimento va ad aggiungersi ai molti che Laura Pausini ha conquistato negli anni, tra i tanti un Golden Globe e una nomination agli Oscar. "Io leggendaria? No, mi sento sempre uguale, solo con qualche ruga in più - si schermisce l'artista romagnola nella conferenza stampa che precede la premiazione -. Ho da sempre un problema di autostima, ma ci sto lavorando. Mi chiedo sempre se sono all'altezza di quello che faccio, se lo merito, anche se lavoro molto, studio molto, sono disciplinata. Io sono una persona normale e non sempre è facile maneggiare un lavoro che normale non è. Per fortuna la risposta ce l'ho nei concerti e la responsabilità che sento la divido con il pubblico". Il titolo di Person of The Year le è stato riconosciuto per la sua carriera di interprete poliedrica e multilingue e per il suo costante impegno nel sostenere le cause di giustizia sociale, tra cui la fame nel mondo, la violenza contro le donne e i diritti Lgbtqia+.

"Quando ero più piccola i miei genitori hanno insegnato a me e mia sorella che era importante essere aperti verso gli altri e da lì ho imparato cosa sono la diversità e l'altruismo, e soprattutto i diritti dell'essere umano. Il mio ultimo disco si chiama Almas Paralelas (Anime parallele), parla di anime e mette al centro la parola amore". Nella serata di gala del 15 novembre Laura Pausini verrà celebrata con un concerto tributo, con interpretazioni del suo repertorio, eseguite da artisti e amici di rilievo internazionale. "Non so bene chi ci sarà, ma mi incuriosisce sapere come i miei amici e colleghi canteranno le mie canzoni".

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