"Bisogna assolutamente regolamentare
l'intelligenza artificiale perché andremo incontro ad una
generazione mediocre e sfaticata, passatemi il termine, perché
con una macchina che lavora al posto mio non farò nulla e non
imparerò nulla. Una macchina non ha mai espresso emozioni.
L'intelligenza artificiale è un recipiente di contenuti che
mischia le carte e tira fuori una canzone. Che fine faranno gli
autori, i Mogol, i Migliacci e i Baglioni, che hanno scritto
canzoni che sono nel nostro dna? La macchina non ha occhi, non
ha sangue nelle vene, non sa cos'è il battito del cuore quando
si scrive una canzone". Lo ha detto Gigi D'Alessio, intervenuto
in videocollegamento al seminario al Mic su musica e IA.
"Io ho dedicato la mia vita alla musica, ho studiato al
conservatorio, ho fatto sacrifici", anche se "io non parlo per
me: quello che dovevo fare l'ho fatto, ma i giovani avranno
grosse difficoltà con prodotti uguali ma soprattutto senza anima
perché è l'amore che muove il mondo ed è generatore di
sentimenti. Dobbiamo fare assolutamente qualcosa per impedire
che questo accada" ha aggiunto D'Alessio ricordando di essere
andato fino a Bruxelles per sollevare il problema e lanciare
l'allarme: "Dobbiamo usare le macchine, non ci dobbiamo fare
usare da loro. La creatività verrà meno e avremo tutti prodotti
uguali. Le case discografiche potranno non più investire sugli
artisti e fare dischi e musica con l'intelligenza artificiale. A
noi resteranno solo il live ma perderemo tutta la creatività",
ha messo in guardia il cantante.
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