Un'amicizia fra uomini che per un piccolo incidente, si trasforma in una spirale di conflitto. "Un'idea "che mi ha attratto per la sua semplicità. Come accade in tutte le amicizie, il legame può essere turbato da conflitto, crisi e incomprensioni. Qui si allargano a dismisura, coinvolgendo le famiglie, prese in una crescente violenza morale più che fisica". Un racconto "che passa anche attraverso lo humour" facendosi specchio "di ciò che viviamo, di come le persone si dividano in base ai loro valori". Così lo scrittore, sceneggiatore e drammaturgo Hanif Kureishi, racconta in un'intervista all'ANSA la sua pièce The Spank, al debutto al Parioli di Roma (dove è in scena dal 2 al 13 febbraio) con protagonisti Filippo Dini (anche regista) e Valerio Binasco.
Lo spettacolo, che a marzo 2021 aveva esordito, con la traduzione di Monica Capuani, in prima mondiale al Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, ha per protagonisti Sonny, dentista, e Vargas, farmacista, amici da molti anni. I due uomini di mezz'età sono abituati a confidarsi e confrontarsi davanti a una birra nel pub che amano. Entrambi figli di immigrati, si sono costruiti famiglie con figli e vite agiate.
Un giorno, però, un piccolo incidente dà il via a una reazione a catena che, anche per le insidie della tecnologia, sconvolgerà le loro vite. "Abitualmente quando mettono in scena un mio lavoro seguo ogni fase delle prove, lavorando con il regista e gli attori. Stavolta per il debutto a Torino, a causa della pandemia, non è stato possibile e per me è stata una tragedia - spiega lo scrittore, appena arrivato a Roma -. Quindi non vedo l'ora di vedere la messa in scena. Ho sentito che i due protagonisti sono straordinari, sono entusiasta della possibilità di lavorare con loro". Questi due anni di pandemia "richiederanno un po' di tempo per essere elaborati - aggiunge -. Anche per me come autore, per comprenderne appieno la valenza e le conseguenze". Un primo approccio per Kureishi c'è stato con un piccolo testo teatrale scritto insieme al figlio Carlo "dedicato proprio al rapporto tra un padre e un figlio in lockdown". Ora lo scrittore sta lavorando "a un nuovo adattamento per una serie tv di Il Budda delle periferie. C'era già stata una miniserie negli anni '90 con le musiche di David Bowie. Stavolta avrà una dimensione più ampia, aggiungerò anche altri personaggi e ambientazioni. Per me è un'esperienza nuova tornare a un romanzo che ho scritto alla fine degli anni '80, incentrato in gran parte sulla mia vita". In questo momento "sono più interessato alla televisione che al cinema - sottolinea l'autore, candidato nel 1987 all'Oscar per la migliore sceneggiatura con My Beautiful laundrette -. Mi piace la possibilità di creare una lunga serie, dà la chance di sviluppare a fondo i personaggi, come accade in un romanzo". Lo scrittore, di padre pakistano e madre inglese, è da sempre un narratore potente delle tensioni sociali, sessuali, razziali e intime che attraversano la vita di oggi: "Viviamo un periodo molto cupo. Bisognerebbe riuscire a mantenere un minimo di ottimismo, non ci si può arrendere, ma rispetto a tematiche come l'ingiustizia sociale, la crisi ambientale, il sistema politico, non vediamo reali cambiamenti". Basti guardare alla Gran Bretagna, dove "i sostenitori della Brexit si erano illusi che ci sarebbe stato un cambiamento favorevole staccandosi dall'Ue.
Ora ne affrontiamo tutti le conseguenze". Oltretutto, "abbiamo un premier totalmente incompetente come Boris Johnson". Lo scandalo Partygate "ha mostrato ancora una volta il suo essere tanto bugiardo quanto stupido. Le persone erano state attratte dalla sua giovialità. Comunque non sarà più ministro alla fine di quest'anno... penso sia vergognoso essere arrivati al punto di eleggere una persona come lui. Spero ci saranno presto nuove elezioni".
Venendo all'Italia, Kureishi ama il nostro Paese, ma allo stesso tempo ne vede le contraddizioni: "Pensiamo a Roma, che è la più bella capitale d'Europa, ma è anche così sporca. Mi colpisce questa mancanza di cura e di attenzione, è come se non vi rendeste conto della bellezza che avete".
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