Torna, dopo l'anteprima della scorsa stagione, Casanova OperaPop, il musical ideato da Red Canzian.
Lo spettacolo prende il via il 3 dicembre 2022 al Teatro
Malibran di Venezia, per poi attraversare l'Italia con 60
repliche fino a marzo (a Milano dal 14 al 18 dicembre, il 3
gennaio a Brindisi, il 5 e 6 a Bari, dal 10 al 22 gennaio a
Roma, il 25 ad Assisi, il 27 e 28 a Genova; poi a febbraio a
Reggio Emilia il 3, 4 e 5, a Torino il 10, 11 e 12, a
Montecatini il 14 e a Firenze il 17, 18 e 19; il 1 marzo
Gorizia, il 2 e 3 marzo a Trieste, poi a Varese l'8, a Verbania
il 9 e chiudere infine a Bologna l'11 e 12 marzo).
Un
kolossal musical-teatrale, tratto dal best-seller di Matteo
Strukul "Giacomo Casanova - la sonata dei cuori infranti",
romanzo di ambientazione storica tradotto in oltre 10 lingue,
Casanova Opera Pop è una nuova opera concepita, composta e
prodotta da Red Canzian che dice: "Ho cullato a lungo l'idea di
comporre un'opera musicale dedicata alla Città di Venezia, forse
l'unica al mondo di tale notorietà a non avere un 'suo' musical,
e a Giacomo Casanova, uno dei personaggi italiani universalmente
conosciuti, ma finora raccontato in una chiave sempre un po'
monotematica, quella del libertino impenitente, mentre io volevo
rappresentarlo nelle tante sfumature che fanno di lui una delle
figure storiche più interessanti che l'Italia e Venezia in
particolare possono vantare. Poeta, alchimista, libertario,
diplomatico e "occhi" della Repubblica di Venezia, una figura
chiave ai tempi della Serenissima". Casanova Opera Pop,
racconta Giacomo Casanova in un'età intorno ai 35 anni, al
rientro dall'esilio e strenuo difensore di Venezia dai giochi di
potere che la vorrebbero venduta allo straniero. Nelle due ore
di spettacolo in due atti, con 21 straordinari performer sul
palco - 11 cantanti attori e 10 ballerini acrobati - assistiamo
a oltre 30 cambi scena che Red ha realizzato personalmente,
attraverso un allestimento scenico immersivo, fatto di
fotografie scattate nella Venezia deserta durante la pandemia e
trattate al computer in modo da restituire ambientazioni della
città e dei suoi luoghi di un iperrealismo spiazzante, capace di
trasportare gli spettatori dentro i luoghi di una Venezia
settecentesca.
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