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L'inflazione a febbraio risale all'1,7% spinta da energia e cibo

L'inflazione a febbraio risale all'1,7% spinta da energia e cibo

Il carrello della spesa vola a +2,2%. Scorte del gas più dei tedeschi

ROMA, 28 febbraio 2025, 17:31

Barbara Marchegiani

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Inflazione in accelerazione a febbraio, con il carrello della spesa in volata. La spinta sui rincari arriva ancora una volta dagli energetici ma sale anche il peso degli alimentari. Nel giorno in cui il governo approva il decreto bollette con sostegni per tre miliardi a famiglie e imprese, l'Istat certifica le ultime tensioni sui prezzi. E i consumatori rilanciano l'allarme stangata. Il prezzo del gas in Europa intanto sale oltre i 45 euro al megawattora, mentre le scorte italiane superano quelle tedesche.


Secondo le stime preliminari, a febbraio l'indice dei prezzi al consumo aumenta dello 0,2% sul mese e dell'1,7% rispetto a febbraio 2024, dal +1,5% di gennaio, portandosi allo stesso livello di ottobre 2023. Un'evoluzione che risente soprattutto della dinamica dei prezzi degli energetici, tornata con il segno positivo (+0,6% da -0,7% di gennaio) e, in particolare, di quella della componente regolamentata (+31,5% da +27,5%), ovvero delle tariffe luce e gas del mercato tutelato. Ma aumentano anche i prezzi degli alimentari, sia non lavorati (da +2,2% a +2,9%) che lavorati (da +1,7% a +2,2%). Tanto che il carrello della spesa corre ancora di più: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona segnano infatti +2,2% su base annua. Rallentano, invece, i prezzi di alcuni servizi, tra cui quelli relativi ai trasporti (da +2,5% a +1,9%) e quelli ricreativi e culturali (da +3,3% a +3,0%).


Il livello generale resta comunque sotto controllo: d'altronde, sottolinea il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, "a nessuno sfugge che l'inflazione che abbiamo pagato pesantemente negli ultimi 2-3 anni è dipesa dalla fiammata dei prezzi energetici, a sua volta dipesa dalla guerra in Ucraina. L'auspicio di una pace giusta e duratura mi rende fiducioso" anche rispetto all'inflazione.
I rialzi però impattano sui bilanci delle famiglie e delle imprese, insieme ai timori di una ricaduta negativa sui consumi.


Le associazioni dei consumatori calcolano la stangata in almeno 550 euro in più annui, di cui circa la metà solo per mangiare. E per questo tornano a chiedere interventi per combattere le speculazioni e tutelare il potere d'acquisto. Confesercenti vede il rischio che gli aumenti dei costi energetici che si sono già scaricati nelle bollette di imprese e famiglie portino ad un effetto negativo a cascata sui consumi, già deboli, e sull'intera economia. Per Confcommercio, la tendenza al rialzo dei prezzi al consumo "al momento continua a non destare particolari preoccupazioni" anche se l'attenzione resta alta, per gli impatti sulle famiglie e sui costi delle imprese.


Gli occhi restano puntati sul prezzo del gas e sugli stoccaggi. Le quotazioni sul mercato di Amsterdam salgono ancora, a causa di un guasto che ferma l'impianto di estrazione di Tyra, il più grande della Danimarca: i contratti future sul mese di marzo guadagnano l'1,5% a 45,83 euro al Mwh. Scendono intanto sotto la soglia del 40% le scorte europee (39,54% a 453,86 Terawattora) ed in particolare quelle tedesche (35,66% a 89,72 Twh), mentre quelle italiane rimangono sopra la metà della loro capacità, con un indice di riempimento del 51,25% a 102,53 Twh, superando così le scorte della Germania.
Dall'Istat arrivano anche i dati sul commercio extra Ue27 di gennaio: l'interscambio registra una riduzione su base mensile per le esportazioni (-1,0%) e un aumento per le importazioni (+3,6%). Su base annua, l'export cresce invece del 2,7%, mentre l'import registra un forte incremento (+17,9%). L'andamento si traduce in un avanzo commerciale molto contenuto (+252 milioni di euro; era +3,0 miliardi nel gennaio del 2024). E mentre tiene banco il tema dei dazi dell'amministrazione Trump, i dati indicano, sempre per il mese di gennaio, l'export italiano verso gli Usa in crescita del 6,2% e l'import in calo del 7,0%, nel confronto annuo. Per un avanzo commerciale di 2,6 miliardi.

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