Con la presenza di due
ex presidenti cileni, Eduardo Frei Ruiz-Tagle e Ricardo Lagos, e
di ministri, parlamentari, membri dell'Assemblea costituente e
numerose personalità amiche dell'Italia, l'ambasciata italiana
in Cile ha iniziato ieri le celebrazioni del 76/o anniversario
della Repubblica.
L'ambasciatore Mauro Battocchi ha sottolineato la gioia di
tornare a celebrare in presenza "la festa della nostra
Repubblica. Celebriamo insieme - ha ricordato - lo storico
referendum che ha segnato per l'Italia l'inizio di una nuova
era". Batocchi ha quindi ricordato che il 2 giugno 1946, quando
"uomini e donne italiani elessero l'Assemblea Costituente che
scrisse la Costituzione italiana, nacque un'Italia libera,
pacifica e prospera e motore dell'integrazione europea".
Al riguardo ha quindi evidenziato la coincidenza di valori
esistente fra Italia e Cile: "Democrazia, libertà e tutela dei
diritti umani sono fondamentali", sottolineando che "non c'è
luogo più significativo di questa ambasciata per testimoniare
l'importanza che la tutela dei diritti umani ha per l'Italia.
Qui, dal settembre 1973 al marzo 1975, centinaia di persone
hanno trovato rifugio dalla repressione".
L'ambasciatore ha colto l'occasione per segnalare che ci sono
"circa mezzo milione di cileni di origine italiana, di cui
75.000 in possesso di passaporto", ringraziando quindi il
contributo delle aziende italiane che hanno investito in Cile
più di 11.000 milioni di dollari.
Da parte sua la sottosegretario agli Esteri cilena, Ximena
Fuentes, ha evidenziato come il processo costituente italiano di
76 anni fa è simile a quello che è in corso in Cile dove è
entrata in fase finale la stesura di una nuova Costituzione che
sostituirà quella voluta da Augusto Pinochet. Questo, ha
concluso, mostra un'altra somiglianza tra le nostre Nazioni, che
hanno lottato per costruire una società più giusta".
Infine, in una cerimonia privata, le autorità cilene insieme
all'ambasciatore Battocchi hanno depositato un'offerta floreale
sulla targa commemorativa dedicata a Lumi Videla, una
studentessa di sociologia, il cui cadavere fu gettato nei
giardini della sede diplomatica italiana nel novembre 1974.
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