Nuovo scontro tra la Chiesa cattolica e la Casa Bianca. La Conferenza episcopale cattolica Usa ha citato in giudizio l'amministrazione Trump, chiedendo a un giudice di dichiarare illegale la sospensione degli aiuti ai rifugiati.
In precedenza il Papa aveva criticato la politica migratoria del presidente. Il vicepresidente JD Vance aveva invece attaccato la chiesa cattolica sui migranti suggerendo che essa è motivata dai fondi che riceve, mentre lo zar del confine Tom Homan aveva invitato il Papa a "concentrarsi sulla Chiesa cattolica e lasciare che ci occupiamo noi dei confini".
La causa, depositata presso la Corte distrettuale della capitale, è stata intentata contro il dipartimento di stato, il Bureau of Population, Refugees, and Migration, e il dipartimento della sanità. Nell'azione legale si sostiene che i vescovi hanno collaborato con il governo degli Stati Uniti per quasi 50 anni e che il Bureau si è impegnato a fornire 65 milioni di dollari all'Usccb (la leadership della conferenza episcopale cattolica Usa) "per le immediate necessità fisiche e l'integrazione dei rifugiati nelle loro nuove comunità". "Ma ora, dopo che i rifugiati sono già arrivati e sono stati affidati alle cure dell'Usccb, il governo sta tentando di togliere sabotare i programmi dell'Usccb bloccando i finanziamenti", affermano i vescovi, secondo cui che l'amministrazione Trump non ha effettuato alcun pagamento dal 24 gennaio e deve pagare gli arretrati da novembre.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA