Nel segno di Guido Marilungo. Inizia così il pre-partita di Cesena-Verona con i giocatori del Cavalluccio in campo nel riscaldamento con la maglia numero 89 per un segno tangibile di vicinanza all'attaccante marchigiano ai box per lungo tempo, tra i 2 e i 3 mesi, per lo strappo all'adduttore della coscia sinistra. Segnale di un gruppo forte, testimoniato anche dagli abbracci rivolti a Carbonero prima del fischio d'inizio per far forzare al colombiano al debutto dal primo minuto. Il sudamericano è ordinato, bloccato tatticamente nella gabbia creata su Hallfredsson cresce alla distanza.
Chi invece fa la differenza tra le fila del Cesena è Hugo Almeida: il centravanti ancora non al meglio della condizione gioca spesso da fermo ma tiene impegnata tutta la difesa aprendo varchi sulla trequarti. Di testa poi ci arriva quasi sempre, al 21' la sua spizzata di prima intenzione su lancio di Cascione smarca Defrel al limite dell'area: Marquez è tagliato fuori perché ha seguito il lusitano in profondità e così il francese bianconero ha tutto il tento per stoppare e di sinistro fulminare Rafael per l'1-0 che fa esplodere il Manuzzi.
Un lampo a tramortire il Verona che fino a quel momento aveva condotto le danze, tanto possesso palla in verità ma senza pungere. Sotto questo aspetto è riuscito meglio il Cesena anche prima del gol con De Feudis (2') e Cascione (14') a concludere da fuori rispettivamente sfiorando la traversa e impegnando il portiere avversario. La reazione del Verona nel primo tempo, bloccata come detto la mente Hallfredsson con Volta e Capelli ad annullare Gomez e Nico Lopez, sta tutta nel colpo di testa di Nené non di molto fuori ad anticipare Lucchini al 29'.
Il piede sull'acceleratore i gialloblù lo spingono ad inizio ripresa schiacciando il Cesena nella propria area. Brivio e Sorensen creano la superiorità numerica ma ancora un volta è Nené a sciupare una ghiotta chance al 55' tirando tra le mani di Agliardi da pochi passi di testa. Il primo quarto d'ora della ripresa in pratica l'Hellas lo vive nella metà campo avversaria complice anche un Cesena che ha abbassato il baricentro. I padroni di casa sono in apnea (due i cambi obbligati Mazzotta per Renzetti, Krajnc per Lucchini), il gol del Verona è nell'aria seppur la squadra di Mandorlini rimanga in dieci: usati i tre cambi, in un contrasto con Defrel rimane a terra Sorensen e il terzino destro non riesce a recuperare. Ma la spinta gialloblù è premiata da un super gol di Juanito Gomez che su cross di Tachtsidis si inventa una girata di testa a sorprendere Krajnc e Mazzotta per il pareggio.
Un sussulto prima del finale vibrante. Il Cesena si getta all'attacco, dentro Djuric per garantire fisicità ed è proprio il bosniaco a mangiarsi un gol quasi fatto al 90': su sponda di Hugo Almeida il suo colpo di testa da un metro si spegne nelle mani di Rafael. Portiere che poi si supera in pieno recupero su Cascione salvando il pari.
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