Archiviata dal gip di Perugia l'indagine sulla cosiddetta loggia Ungheria. Il giudice ha quindi accolto "integralmente" la richiesta avanzata dalla procura del capoluogo umbro. Che ha reso noto il provvedimento con un comunicato. In particolare il gip ha ritenuto la "insussistenza" del reato ipotizzato, quello di associazione segreta previsto dalla legge Anselmi. L'avvocato Piero Amara aveva invece prefigurato una "intensa attività di interferenza" su organi costituzionali quali il Csm, soprattutto le due consiliature precedenti all'attuale, ma anche su altri enti e istituzioni pubbliche. L'archiviazione del procedimento è avvenuta con un decreto di 120 pagine "particolarmente motivato e articolato", riferisce la procura di Perugia. Il gip ha quindi ricostruito "in modo completo e dettagliato" l'intera indagine condotta dall'Ufficio guidato da Raffaele Cantone. Nella giornata di ieri il gip ha quindi ritrasmesso alla procura il procedimento. Nove gli indagati, tra cui Amara, per i quali era stata chiesta l'archiviazione, accolta, dell'accusa di avere violato la legge Anselmi. Avanzata dalla procura con un'istanza di 167 pagine accompagnata da 15 faldoni di documenti. L'indagine era partita dalle dichiarazioni rese da Amara a Milano tra dicembre 2019 e gennaio 2020 nell'ambito dell'inchiesta sul 'falso complotto Eni'. Ma - rilevavano i magistrati perugini nella richiesta di archiviazione - soprattutto nei più recenti interrogatori l'avvocato siciliano aveva modificato alcune delle sue affermazioni iniziali, "sminuendo, in modo inspiegabile", il ruolo di quella che aveva indicato come una nuova "loggia P2", alla quale, a suo dire, avrebbero aderito una novantina di persone, sostenendo che era nata "con finalità nobili".
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