"Non è necessario avere la tessera
del suo partito per interloquire con un ministro; anche il solo
pensarlo è sintomo di una mentalità distorta che ci riporta a
tempi bui che credevamo di esserci lasciati alle spalle.
Rimaniamo sempre stupiti dai giudizi particolarmente severi e
dai reiterati attacchi del rappresentante di Fratelli d'Italia
Valle d'Aosta, che atteggiandosi a proconsole, dimostra di
ignorare la fondamentale differenza tra le relazioni politiche e
i rapporti istituzionali. Non è certamente con l'amichettismo
che i valdostani intendono far valere le proprie ragioni". Così
in una nota l'Union Valdôtaine che, "a fronte delle recenti
esternazioni di alcuni esponenti locali dei partiti nazionali di
governo, si sente "in dovere di ribadire alcuni concetti
fondamentali dell'autonomismo, poiché occorre prendere atto di
come alcune forze politiche non riescano proprio a concepire la
differenza tra dialogo politico e dialogo istituzionale".
Secondo l'Uv "è un diritto e un dovere, infatti, per gli
eletti unionisti avere contatti istituzionali con gli esponenti
governativi di qualunque colore politico, compresi Fratelli
d'Italia, per un confronto sui diversi dossier che riguardano la
Valle d'Aosta. Così è sempre stato dal 1945 ad oggi. Si chiama
leale cooperazione nel quadro delle regole costituzionali. È
l'Abc dell'autonomismo, che, prescindendo dalla collocazione
politica del governo in carica, agisce nell'alveo istituzionale
esclusivamente nell'interesse della Valle d'Aosta, dialogando
senza complessi di inferiorità o di sottomissione".
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