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Il caso Paragon dai pm di Palermo. Spiati almeno tre membri di Mediterranea

Il caso Paragon dai pm di Palermo. Spiati almeno tre membri di Mediterranea

Salvini: 'Scontra fra i servizi'. Lunedì Casarini e Cancellato all'Eurocamera

ROMA, 07 febbraio 2025, 16:17

Redazione ANSA

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  Lunedì prossimo il team legale di Mediterranea, l'ong che si occupa di ricerca, soccorso e tutela dei migranti, presenterà un esposto "al centro di sicurezza cibernetica della polizia di Stato di Palermo". Lo annuncia all'ANSA il fondatore e capomissione Luca Casarini, il cui nome compare nella lista delle persone 'spiate' attraverso il software Graphite di Paragon Solutions. Con lui ci sarebbero almeno altre due persone che fanno parte dell'ong.

Il caso approda anche all'Eurocamera. Casarini, con il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato, sarà lunedì anche al Parlamento europeo a Strasburgo ospiti di una conferenza stampa organizzata dal Pd Sandro Ruotolo assieme ad altri rappresentanti di Sinistra italiana, Verdi e Movimento 5 stelle sul caso dello spionaggio. "Cercheremo di parlare di quali atti sono da mettere in atto per difendere la libertà di stampa e le nostre democrazie da questi pericoli, e parleremo ampiamente della questione spyware", ha commentato l'eurodeputata del Pd, Annalisa Corrado, parlando al briefing pre-plenaria organizzato dagli uffici del Parlamento europeo a Roma.

 

"Non conosco la società in questione, non c'ho mai avuto a che fare, non ha mai collaborato con realtà a me vicine o conosciute e quindi non so cosa rispondere, onestamente". Così Matteo Salvini a proposito del caso Paragon: "Non so se ci fosse questo software, non so da chi fosse usato, per quali motivi, sicuramente è fondamentale un momento di chiarezza in quelli che paiono regolamenti di conti all'interno dei servizi di intelligence che svolgono un ruolo fondamentale per la stabilità, la sicurezza e la democrazia del Paese". "Che ci siano paginate quotidiane dove agenti segreti attaccano altri agenti segreti, invece di difendere l'interesse nazionale - aggiunge - questo sì è preoccupante". "Poi su Spyware o su Paragon evito di dire cose che non conosco, sono in Israele lunedì e chiederò qualcosa a loro...".

"Quando la Lega parla di 'regolamenti di conti all'interno dei servizi di intelligence' si riferisce a ciò che leggiamo da giorni sui giornali, non ad altro. In modo particolare stupisce trovare in edicola carte altamente riservate che dalla Procura sarebbero state inviate a giornalisti, peraltro citati a giudizio. Costoro, in base alla legge, non avrebbero dovuto riceverle, ma al massimo prenderne visione. Totale è la nostra fiducia invece negli attuali vertici dell'Intelligence, finalmente all'altezza del compito loro assegnato". Così una nota della Lega.

 "La vicenda Paragon è estremamente grave, stiamo parlando di un software che spia le chat del direttore di un giornale e di attivisti di Mediterranea. Il governo deve venire a chiarire, hanno fatto delle smentite che sono state smentite. Il governo non può anche su questo mettere la testa sotto la sabbia, la presidente del coniglio è il caso che venga a riferire", ha detto la segretaria Pd Elly Schlein a L'aria che tira, su La 7. "Un'azienda israeliana produce un potente software capace di leggere tutto nei telefonini. Il governo italiano compra questo software. Ma gli israeliani dopo un po' stracciano il contratto perché - questa è l'accusa - l'Italia non rispetta le regole e spia persone che non possono essere spiate, ad esempio i giornalisti. È una cosa enorme, una devastante violazione della privacy che come sapete io ritengo da sempre un diritto umano inalienabile. Il governo deve dirci chi è stato: è in gioco la credibilità delle Istituzioni. Lo scandalo Paragon non può finire anche stavolta a tarallucci e vino. Chi ha sbagliato deve pagare. E Mantovano deve fare chiarezza indicando la struttura responsabile di questa violazione", scrive Matteo Renzi nella sua e-news.

 

 



   

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