"Il tema della costruzione degli
studentati ci vedrà impegnati anche oltre il 2026. I dati
diffusi in questi giorni sono assolutamente sbagliati: questo
governo ha ereditato un target per realizzare 60mila posti
letto in 3 anni con 900 mila euro di budget; noi non ci siamo
tirati indietro; negli ultimi vent'anni sono stati realizzati 40
mila posti letto con tempo di costruzione di 8-10 anni e 80 mila
euro di budget a posto letto.
Il nostro, con i fondi Pnrr, è un budget da 15 mila euro a
posto letto, condizione non negoziata da noi e con tanti vincoli
che siamo riusciti in parte ad allentare. Abbiamo aggiunto 300
milioni di fondi nostri, molto faticosamente per la trattativa
con l'Europa, portando a 1,2 milioni il finanziamento totale
per un costo pari a 20mila euro a posto letto. La politica mai
fino ad ora aveva fatto tanto per gli studentati: è stata creata
una struttura commissariale ad hoc e realizzati alloggi ad una
velocità 5 volte superiore a quella che c'era finora, con costi
5 volte più bassi; la macchina sta correndo veloce e questa
corsa non finirà. Dopo il 30 giugno continua un secondo tempo
per gli studentati, che continueremo a finanziare. E' stato
questo governo ad allargare un bando che inizialmente era
rivolto solo ai privati, noi lo abbiamo allargato al pubblico.
Alcune università e alcune città non hanno aderito ma stiamo
lavorando con Anci per questo; nessuna città è stata esclusa,
sono risorse 'a sportello', assegnate in base alle richieste,
non per scelte politiche. Fare il tifo per il fallimento di
questo progetto significa tifare contro gli studenti mentre è
una partita che va giocata con la maglia della nazionale". A
dirlo in question time rispondendo ad una domanda dell'on
Elisabetta Piccolotti (Avs) è stata la ministra dell'Università
Anna Maria Bernini a proposito della costruzione di 60 mila
posti letto nuovi per gli studenti universitari.
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